Quasi 8000 aggressioni in un anno a cui si affiancano poco meno di 10.000 casi di autolesionismo e circa 11 mila manifestazioni di protesta non collettiva: gli eventi critici all’interno delle carceri sono in continuo aumento.
Vicino ad un organico che decresce di pari passo all’aumentare del lavoro, delle criticità e dei nuovi sistemi di sicurezza, aumentano gli episodi che disturbano la vita all’interno degli istituti penitenziari creando problematiche ai detenuti e agli agenti in servizio.
Litigi, episodi di violenza ma anche proteste ed evasioni sono fenomeni che raggiungono numeri importanti sono un segnale di come le problematiche legati alla vita nelle galere, senza gli adeguati mezzi e la professionalità del personale che vi lavora, rappresenti un vero pericolo, sia per i detenuti stessi che per i poliziotti in servizio. “Sono dati significativi, che oltre a mettere in evidenza come la disparità numerica derivante dall’alto numero di detenuti rispetto ad un organico fermo da troppo tempo, si ripercuote sulla qualità del lavoro di chi rappresenta lo Stato all’interno del carcere, devono far pensare sul ruolo delle strutture penitenziarie – sostiene Angelo Urso, segretario generale della Uil Polizia Penitenziaria- Se il carcere deve rieducare e tra le sue mura si registrano situazioni di violazioni delle regole di civile convivenza, c’è bisogno di mettere mano alla loro gestione-organizzazione. Se le persone non rispettano le regole all’interno del carcere come si può pensare che lo facciano una volta scontata la pena? Prima del reinserimento sociale bisogna pensare a progetti di educazione intramurale”.
Nello specifico in Sardegna nell’anno 2016 sono stati 438 gli eventi critici quali autolesionismi, tentativi di suicidio, risse, ecc. Di questi piu’ della metà si sono verificati nel carcere di UTA che ha il triste primato assoluto tra gli Istituti della penisola per numero di tentati suicidi (61) e per numero di autolesionismi in proporzione al numero dei detenuti.
Le manifestazione di protesta collettiva ed individuale invece sono cosi’ suddivisi :
- sciopero della fame collettivi 31, individuali 310;
- casi di rifiuto del vitto per protesta sono stati 913 collettivi e 36 individuali;
- numeri di astensione dalle attività sono stati 116 collettivi e 3 individuali;
- percussione sbarre per protesta 3608 collettivi;
- sono stati 14 i rifiuti di rientro nelle celle;
- le manifestazioni contro le condizioni di vita intramurarie sono state 4184;
- i casi di danneggiamento beni sono stati 24;
- le contro misure legislative sono state 598;