Carcere di Bellizzi Irpino, Ciisa: “Caso di Tbc”

cordatesaDa notizie in nostro possesso si è registrato un
ennesimo caso di TBC all’interno dei penitenziari..! Tale episodio simile a quello che successe dieci anni fa ha fatto rivivere il dramma della situazione. Oggi, mentre il caso si conosceva all’epoca dei fatti non si conoscevano le cause e le concause dell’evento. Si parla tanto di prevenzione ma poi alla fine non se ne fa nulla o quantomeno si dimentica con molta facilità il problema.” Lo scrive in una nota il Vice Segretario Nazionale della Ciisa penitenziari, Giuseppe Nazzaro.

“Se le Autorità Penitenziarie, Sanitarie e Politiche avessero avuto accortezza ed attenzione alle nostre pubbliche denunce – prosegue – , dove la scrivente O.S. Ciisa Penitenziari e non solo, avrebbe fatto intendere dell’incompatibilità igienico-sanitaria del carcere di Bellizzi Irpino e confermate anche dalla Uil Penitenziari dopo la visita del Segretario Generale, oggi, forse, non dovremmo essere costretti a parlare di una preoccupante Emergenza Sanitaria, sorta dopo che ad un detenuto straniero di origine Rumene è stato ricoverato presso il reparto infettivo della Città ospedaliera di Avellino e dove la O.S.  Sappe ha già dato la sua ampia visione sulla vicenda. TBC!.”

“Ciò che ci preoccupa, e molto, – aggiunge – è che nonostante la patologia sia stata diagnosticata da nessun intervento di profilassi è stato eseguito nella struttura detentiva e nei confronti del personale tutto in special modo quello della Polizia Penitenziaria e dei detenuti che sono stati, inconsapevolmente, a contatto con il detenuto affetto dalla TBC.”

“Responsabilmente, invece, occorre intervenire con urgenza per scongiurare i rischi di contagio. Anche il personale di Polizia Penitenziaria, costretto a piantonare il detenuto nella struttura ospedaliera, è sovraesposto a tali rischi e dovrebbe essere maggiormente tutelato. Nessuno, evidentemente, ha approfondito i  nostri gridi di allarme e quelle denunce, considerato che la situazione è restata immutata, anzi sembrerebbe ulteriormente peggiorativa con ulteriore affollamento di detenuti dove alcuni hanno toccato “no il fondo ma il soffitto” eppure  fummo molto più che chiari nel rappresentare e denunciare lo stato pietoso dell’istituto per le condizioni di scarsa salubrità, ai limiti di ogni se e ma.”

“Per questo – rimarca Nazzaro – , a fronte di questa nuova emergenza, invitiamo l’Amministrazione e gli Enti competenti a provvedere a ripristinare una situazione di fruibilità e di compatibilità delle presenze e delle condizioni di lavoro.  Ovviamente al di là del mero, importante, aspetto sanitario è anche una questione umanitaria e sociale che attiene alle coscienze ed alle responsabilità di ognuno. Per questo, continua il Sindacato di Polizia Penitenziaria, Ciisa-Penitenziari  nel giorno della fine del Governo Monti e del nuovo, non vogliamo che l’emergenza penitenziaria passi in secondo piano o peggio ancora dimenticato come si dimentica facilmente dei suoi Poliziotti Penitenziari, lavoratori dello Stato che servono con il massimo dell’abnegazione e senso del dovere lo Stato. “

“Si faccia in fretta – così conclude il Vice Segretario Nazionale Giuseppe Nazzaro –  prima che l’emergenza penitenziaria diventi un’emergenza sociale.”

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