(ANSA) – PADOVA, 17 AGO – E’ tornata alla normalità la situazione nella casa circondariale di Padova dopo che ieri sera un gruppo di circa 200 detenuti si è rifiutato di rientrare nelle celle a conclusione della cosiddetta “ora d’aria”. Una protesta scatenata dal suicidio di un detenuto 21enne. La vicenda ha convinto i detenuti a sfogare tutta la loro insofferenza per le precarie condizioni di vita. Per ore la tensione è rimasta alta all’interno della struttura.
CARCERI: SUICIDIO A PADOVA, AUTOPSIA NON APRE ALTRE PISTE (ANSA) – PADOVA, 17 AGO – Gli esami autoptici condotti sul corpo del 21enne marocchino che giovedì si è suicidato nella casa circondariale di Padova hanno confermato che gli unici segni presenti sul corpo sono quelli lasciati dai lacci di scarpe usati dall’uomo per impiccarsi. Perde corpo così l’ipotesi che all’origine del decesso ci potesse essere stato un maltrattamento in cella. Scenario che aveva originato ieri notte la rivolta di almeno 200 detenuti i quali, tra le 18 e le 21.30, si erano rifiutati di cenare e di rientrare nelle celle dopo l’ora d’aria. Il pm Federica Baccaglini continuerà comunque anche la prossima settimana a sentire alcuni dei detenuti che hanno protestato ieri sera, sostenendo che all’origine del decesso ci fosse tutt’altro che un suicidio.
Qui di seguito le notizie dell’ennesimo morto di stato
Ancora un suicidio in carcere. Stavolta tocca a un cittadino detenuto extracomunitario. L’ha fatta finita, impiccandosi, perché non riusciva a sopportare un inasprimento della sua pena. Il suicidio ha provocato una sommessa ribellione nel carcere di Padova, con oltre 200 detenuti che hanno protestato contro le condizioni in cui devono scontare la propria pena (la capienza del carcere è di circa 150 persone, l’80 per cento dei detenuti non è italiano).
(AGI) – Padova, 17 ago. – Si e’ conclusa ieri a tarda ora una sommossa nata nelle prime ore del pomeriggio nella casa circondariale del carcere Due Palazzi di Padova. I 240 detenuti della casa circondariale – in gran parte extracomunitari – hanno protestato per il suicidio di un loro compagno, un marocchino di 20 anni che si e’ impiccato in cella con dei lacci da scarpe trovati chissa’ dove visto che in carcere sono vietati. Il ragazzo, in cella per possesso di hashish, pare avesse litigato con violenza il giorno prima con una guardia e c’era stata anche una colluttazione. Poche ore dopo il suicidio. La notizia si e’ diffusa immediatamente tra i detenuti, 240 stipati in celle che possono ospitarne complessivamente 82. I detenuti hanno deciso di non rientrare nelle celle per protesta dopo l’ora d’aria. La situazione ha molto preoccupato la direzione della casa circondariale e sono stati mobilitati carabinieri, polizia e anche i vigili del fuoco che hanno provveduto a illuminare il cortile con le fotoelettriche. Solo nella tarda serata la situazione e’ rientrata dopo momenti di tensione.