Sollicciano: detenuti scioperano per sovraffollamento/video

cordatesaI detenuti dell’Istituto penitenziario fiorentino di Sollicciano, da ieri stanno facendo lo sciopero del carrello, il digiuno a staffetta per la legalità delle carceri, cominciato due settimane fa dal garante dei detenuti di Firenze Franco Corleone e proseguito da altre persone. Non prenderanno più il cibo distribuito loro a pranzo e a cena dall’amministrazione, ma cercheranno di arrangiarsi con i viveri da loro comprati o preparati.

Con la loro protesta denunciano, innanzitutto, il primo dei mali del sistema carcerario italiano: il sovraffollamento. Nelle carceri italiane continua la violazione quotidiana dei diritti umani, nascosta sotto il silenzio della comunità e delle istituzioni. Nelle carceri italiane ci sono circa 66 mila persone a fronte di una capienza regolamentare di 45 mila. Per questo che da 30 anni c’è una condanna della Ue per la situazione delle carceri italiane. Negli ultimi 10 anni ci sono stati circa 660 suicidi di detenuti che non ce l’hanno fatta a resistere a condizioni di vita disumane.

Lo ha denunciato recentemente anche la Ministra della Giustizia Anna Maria Cancellieri che presentando il suo nuovo provvedimento ha spiegato che non si tratta di uno “svuota carceri”, ma di una “nuova filosofia, un nuovo modo per espiare la pena” e ha parlato della riforma del sistema carcerario come di un “imperativo categorico morale”, ricordando la “prepotente urgenza” di cui parlava anni fa il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Il digiuno dei detenuti di Sollicciano rappresenta anche un modo per sostenere la raccolta di firme per le tre proposte di legge di iniziativa popolare su tortura, carceri e droghe, che chiedono tra l’altro l’introduzione del reato di tortura nel codice penale e la completa depenalizzazione del consumo di sostanze stupefacenti e l’accesso ai programmi di recupero per i detenuti tossicodipendenti.

In Italia solo i tossicodipendenti in carcere rappresentano il 38% della popolazione carceraria, contro circa il 15% di Germania e Francia, a fronte del 3,5% dei detenuti, considerati “eccellenti” perché in carcere per corruzione.

“E’ grave – ha spiegato il garante Corleone – che la ministra Cancellieri non abbia ritenuto di inserire nel decreto legge modifiche minime ma essenziali a quella legge criminogena che è la Fini Giovanardi, per impedire l’ingresso in carcere per fatti di lieve entità e per far uscire migliaia di tossicodipendenti dal carcere”.

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