Ha provato a impiccarsi utilizzando un cappio rudimentale. Questo il gesto estremo tentato nella notte tra lunedì e martedì da un detenuto di origine straniera nel carcere Sant’Anna di Modena.Lo ha raccontato Giovanni Battista Durante, segretario generale aggiunto del sindacato della polizia penitenziaria Sappe.
Dopo la mezzanotte, quando il personale della polizia penitenziaria aveva già fatto il giro di controllo, l’uomo, di circa 40 anni, dopo aver legato il cappio alle sbarre della finestra è salito su uno sgabello e si è lasciato cadere nel vuoto. Ma il rumore dello sgabello ha svegliato il compagno di cella che ha lanciato l’allarme. È intervenuto il personale di polizia penitenziaria che lo ha salvato. La notizia arriva dopo che ieri si era saputo che, sempre martedì, un 25enne italiano internato nella casa-lavoro di Castelfranco Emilia, si era tolto la vita inalando gas da una bomboletta.
“Ogni anno i morti per suicidio, nelle carceri, le cui notizie sembrano sempre di più un bollettino di guerra, sono 60/70 ed i tentativi di suicidio superano i 1100 – ha sottolineato Durante – Negli ultimi 20 anni sono stati salvati circa 17.000 detenuti nonostante le gravi carenze di personale: mancano 7.500 unità a livello nazionale e 6.500 in Emilia Romagna. Nei prossimi anni perderemo altri 2.500 agenti circa, a causa dei tagli alla spesa pubblica. Speriamo che il nuovo governo ponga tra le priorità anche la questione carceri”.