Diffondiamo da Macerie
Un’ottantina di persone, tra compagni e solidali, ha dato vita questa mattina ad un vivace corteo per le strade di Aurora e di Porta Palazzo. Non solo al grido di «Greg, Paolo e Marta liberi!», ma anche e soprattutto di «Basta polizia!»: già, perché se oggi come oggi un corteo non riusce certo a liberare tre persone dalla prigione, può riuscire invece a tenere lontana la polizia dal mercato più affollato – e militarizzato – della città. E così, alcuni agenti della Digos, inseguiti, se la sono dovuta dare a gambe; e pure qualche auto di pattuglia è stata costretta a ingranare la retromarcia precipitosamente, tra le risate dei passanti. Del solito pattuglione misto – alpini, vigili urbani e polizia – che setaccia tutti i giorni il mercato non si è vista neppure l’ombra dall’apparire in piazza del corteo in poi. E per finire pure la celere, arrivata in forze quando il corteo era oramai a metà del suo percorso, se ne è rimasta in disparte in via Milano – temendo probabilmente che la situazione divenisse ancora più incontrollabile. Fra tutti, la sorte peggiore è toccata ad un’auto del quotidiano “La Stampa”: colti a scattar foto di nascosto e quindi scambiati per poliziotti in borghese, i giornalisti sono stati inseguiti e la loro macchina ha avuto il lunotto infranto.Secondo alcune fonti, nascosto nell’auto ci sarebbe stato proprio Massimo Numa – il più bugiardo tra i redattori della busiarda. Per lo meno per qualche ora di questa mattina, insomma, niente polizia a Porta Palazzo.
I tre arrestati di ieri stanno tutti bene – anche quello picchiato durante l’arresto. Lunedì mattina saranno interrogati in carcere dal giudice. Dei due compagni ricercati, quello che aspettava solo la notifica del divieto di dimora è stato fermato questa mattina mentre passeggiava tranquillamente per il quartiere e liberato dopo poche ore. L’altro è ancora uccel di bosco: alle Vallette dovranno ancora aspettare.
E, a proposito di Vallette, nel tardo pomeriggio di venerdì una cinquantina di amici e solidali dei tre arrestati si raduna nel prato dietro il carcere per salutarli con striscioni, slogan e petardi. Quando alcuni si arrampicano sulle cancellate per salutare meglio i detenuti, una macchina della polizia penitenziaria si avvicina, ma vieneallontanata a pietrate. Il saluto termina tra i fuochi artificiali, e i manifestanti si allontanano prima che la celere arrivata sul posto riesca a schierarsi.
Leggi il volantino distribuito durante il corteo di questa mattina.