Si sono perse le tracce in prigione di Nabeel Rajab, il presidente del Centro per i diritti umani del Bahrain condannato a due anni di carcere per aver partecipato a manifestazioni di protesta contro la monarchia (assoluta) al Khalifa. Colleghi e amici di Rajab, uno degli esponenti di punta della società civile bahranita, hanno denunciato ieri che da quattro giorni la moglie, Sumaya, non ha più avuto notizie dell’attivista.
Secondo quanto riferito da altri detenuti politici, Rajab sarebbe stato messo in isolamento per avere protestato per le molestie che subiva da giorni dalle guardie carcerarie. Il ministero dell’Interno si è limitato a comunicare sul suo sito web che Rajab «non è scomparso» e che sta scontando «regolarmente» la sua condanna. Crescono i timori anche per la sorte di un altro attivista dei diritti umani, Naji Fateel, della Società del Giovani del Bahrain, arrestato il Continue reading