Esprimiamo la nostra totale solidarietà con i due compagni Massimo e Daniela che sono stati arrestati il 27 agosto, e ribadiamo la nostra vicinanza agli altri 40 indagati.
Quando il potere vede il suo dominio messo in discussione, non può far altro che reprimere, e i primi a subire la repressione sono sempre coloro che si fanno portatori di pratiche e concetti che lo mettono in discussione radicalmente.
Osservando il palese collegamento tra i recenti arresti e la resistenza NoTav, appare evidente di come e dove il potere predispone i sui anticorpi, siano essi sbirri, magistrati e pennivendoli vari con il seguito dei loro lacchè. Colpisce là, da dove potrebbe partire il contagio di quella pericolosa malattia chiamata ribellione, per prevenirne la diffusione nelle teste decerebrate da anni di propaganda e di pacificazione sociale democratiche.
Tra le urgenze maggiori sembra ci sia quella zittire compagni come Massimo, sempre in prima linea nella diffusione di idee che mettono in discussione l’esistente e tutti i suoi difensori, con intelligenza e argomentazioni fondate.
L’applicazione del 270, associazione sovversiva, nel caso degli anarchici è sempre stato un paradosso e un’assurdità. Come si può imputare a una persona di essere uno dei capi di un’organizzazione eversiva, quando gli anarchici hanno sempre rifiutato ogni forma di organizzazione verticistica, in cui fosse possibile riconoscere un capo? E quanta tracotanza risiede nell’ideazione stessa di questo reato?
Se vediamo le accuse mosse nei loro confronti, troviamo fatti che sono il pane quotidiano di ognuno di noi: dai cortei alle occupazioni, dai volantinaggi ai blocchi.
E’ da anni che vari giudici provano ad incriminare gli anarchici con l’accusa del 270 bis e, anche se finora il gioco non gli è riuscito, non è da escludere che in futuro possa funzionare.
L’art. 270 (associazione sovversiva) è per altro una norma del codice penale, derivata direttamente dal codice Rocco di epoca fascista, che permette in via preventiva la custodia cautelare fino a 18 mesi. Il 270 è un articolo che ha lo scopo di reprimere il dissenso politico.
Non ci meravigliamo quindi che la polizia abbia usato il termine ZECCA(Ixodidae) per definire la loro operazione “contro gli anarchici”.
E’ sufficiente dimostrare la volontà di contrastare il sistema di potere vigente perché possa essere applicato e per questo motivo si basa di indagini legate principalmente a intercettazioni, pedinamenti e ricostruzioni poliziesche.
Alla luce delle difficoltà nel mantenere la pace sociale, che attualmente sta affrontando lo stato, è evidente che i primi a venire colpiti e eliminati sono proprio le persone che hanno sempre lottato e che hanno sempre dimostrato un’esemplare coerenza e costanza.
Solidarietà e complicità ai compagni colpiti dalla repressione!
Massimo e Daniela liberi subito!
Libertà per tutti gli arrestati NoTav!
CordaTesa
FOA Boccaccio 003