E’ ancora emergenza carceri e si registra ancora un tentativi di suicidio.
A Lecce è il quinto caso.Si tratta di extracomunitario K. A. nato il 18 agosto 1991 APPELLANTE pena al 16/1/2018 per reati contro persona e patrimonio in data 29 aprile u.s. – notizia trapelata solo oggi – ha cercato di suicidarsi tramite impiccamento. Il sindacato Cosp scrive: “quinto episodio in pochi giorni a Lecce, suicida trovato con il capo rivolto verso il proprio cancello della cella detentiva, mentre era seduto vicino alla branda con intorno al collo una fascia di lenzuola fissata all’altra sponda della branda,il tiraggio avrebbe certamente provocato soffocamento. IL COSP siamo al quinto (5) suicidio nel giro di una quindicina di giorni a Lecce,siamo all’ennesimo gesto di impiccamento di autolesionismo che lascia tutti sconcertati,gesti che sembrano essere graziati dalla velocità e dalla pronta professionalità che il Corpo della Polizia Penitenziaria nonostante sotto organico e febbrile nei turni di servizio stressante riesce comunque ad offrire alla popolazione detenuta in sovraffollamento costante in crisi detentiva. Alla base dell’ennesimo tentativo posto in essere dal recluso soggetto psichiatrico in cura,sarebbe la volontà di allontanarsi dal carcere di Lecce,inspiegabili e restano sconosciute al Sindacato le ragioni della richiesta. Per il Sindacato COSP le situazioni di Lecce no si chiudono con il quinto tentativo di suicidio,sventato dai poliziotti,perché sempre avvenimento del 29 aprile scorso, altro detenuto,questa volta Italiano di cittadinanza del barese C. R. nato il 24.4.1979 ricorrente fine pena 9/4/2021 gravi reati sociali, scoperto dalla Vigilanza di Polizia a colloquiare con reclusi di altri padiglioni in cui vi è posto il divieto “confidenziale”,si sarebbe scagliato con frasi minacciose ed arroganti dalla tonalità colorita ed offensiva,atteggiamento che certamente lo porterebbe a rispondere di oltraggio,offese e minacce a Pubblico Ufficiale.