Ancora un suicidio nei penitenziari napoletani. A Secondigliano un detenuto si è tolto la vita impiccandosi nella sua cella. Il cadavere è stato trovato dagli agenti di polizia penitenziaria. La notizia è stata data dal garante dei diritti dei detenuti della Campania Adriana Tocco.
La vittima è un uomo di origini tunisine di 40 anni, che stava scontando in un reparto di alta sicurezza una condanna per crimini legati alla droga. “Si tratta della quinta morte all’interno delle carceri campane in pochissimo tempo (quattro suicidi e una morte per cause naturali ndr) – spiega il segretario nazionale del Sappe Emilio Fattorello -. Da tempo registriamo la completa invivibilità delle carceri in Italia e in Campania. I suicidi sono un campanello d’allarme che dimostrano il drammatico momento che vive il sistema penitenziario”.
“La cosa impressionante – continua Fattorello – è che anche un suicidio, un evento drammatico, diventa un numero, un dato statistico. Come Sappe siamo sicuri che lo svuotacarceri non svuoterà le celle: stando ai nostri dati, infatti, solo il dieci per cento dei detenuti fruirà del provvedimento”.