Carcere – Violenta aggressione a poliziotti

cordatesa“Momenti di tensione nel carcere napoletano di Secondigliano, dove un detenuto italiano, particolarmente violento e già recidivo, ha aggredito e ferito un ispettore e due poliziotti penitenziari”. La denuncia è di Pasquale Gallo, segretario Regionale del Sindacato Nazionale Autonomo Polizia Penitenziaria (Si.N.A.P.Pe Campania).

“I nostri colleghi sono stati colpiti con violenza, con calci e pugni dal detenuto ed a loro va il nostro plauso, la nostra solidarietà e la nostra vicinanza. Ci si chiede come mai un detenuto così aggressivo e già recidivo non sia stato oggetto di provvedimenti tesi a comprimerne la pericolosità. E’ ora di dire basta! Non possiamo più accettare che si verifichino ancora questi eventi ai danni dei rappresentanti dello Stato, la cui unica colpa è quella di espletare con professionalità e spirito di sacrificio i loro compiti istituzionali”.

“E’ giunto il momento – continua – di contrastare con decisione questi intollerabili atti di violenza in danno dei poliziotti penitenziari con pene e sanzioni esemplari, anche sotto il profilo disciplinare, al fine di prevenire e stroncare sul nascere questi preoccupanti fenomeni che negli ultimi tempi si stanno ripetendo con allarmante frequenza”.

“Pensiamo, ad esempio ad un maggiore ricorso alla sanzione dell’esclusione dalle attività in comune, prevista dall’ordinamento penitenziario, ma che negli ultimi tempi nel penitenziario napoletano non sta trovando la necessaria attuazione anche per problemi logistici dovuti all’eccessivo sovraffollamento che ha ormai trasformato la sezione detentiva destinata originariamente all’esecuzione dell’isolamento disciplinare in una sorta di transito di detenuti di tutte le categorie in attesa di smistamento nei circuiti ad essi destinati. Tutto ciò, ovviamente, viene interpretato, soprattutto dai detenuti particolarmente violenti e remissivi alle regole, come un ammorbidimento del regime penitenziario infondendo in essi la convinzione di rimanere impuniti. Non si può più andare avanti così”.

“Questi frequenti episodi di aggressione- dice ancora Pasquale Gallo – minano la serenità dei poliziotti, costretti a lavorare sistematicamente sotto organico e con carichi di lavoro sempre più insostenibili e stressanti aggravati dalla tensione causata dal cospicuo sovraffollamento che ha trasformato i penitenziari campani in un carnaio che mette a dura prova l’igiene e la salubrità degli ambienti di lavoro con il concreto rischio di diffusioni di epidemie, riducendo al minimo i livelli di sicurezza. Basta! Non possiamo più tollerare che, per garantire l’equilibrio negli istituti penitenziari, venga calpestata la dignità dei nostri encomiabili colleghi dai quali ormai vengono pretesi sempre più doveri ed ai quali vengono garantiti sempre meno diritti. Noi garantiamo la sicurezza dei cittadini e dello Stato, ma la nostra sicurezza chi ce la garantisce?! Chiediamo interventi concreti da parte dei dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria. Noi siamo pronti a scendere in piazza con manifestazioni ed altre forme di dissenso consentite dalla legge per gridare a gran voce la nostra indignazione e forzare l’immobilismo che ristagna ormai da troppo tempo nei penitenziari campani, impantanandosi in una palude di indifferenza i cui maleodoranti miasmi stanno esondando oltre limiti non più tollerabili! Ora basta! Vogliamo tutele, pretendiamo garanzie!”.

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