Un detenuto presso la casa circondariale di Cuneo, D.F.R., è stato condannato a 5 mesi per lesioni aggravate. L’uomo è stato invece assolto dall’imputazione di percosse, perché il fatto non costituisce reato.
I fatti. D.F.R., italiano, in carcere al Cerialdo dove sta scontando gravi reati, avrebbe sferrato un calcio alla coscia di un agente penitenziario, mentre stavano giocando una partitella a pallone. Il detenuto, a seguito dell’episodio, veniva portato in una saletta, per ricostruire il fatto e redigere il rapporto disciplinare.
“D.F.R., che si giustificava di non aver dato un calcio di proposito, diede uno schiaffo in volto al mio collega, dicendo: ‘se mi devo prendere il rapporto me lo prendo perché colpisco a tutti gli effetti, così la facciamo finita”, ha ricordato un sovrintendente collega dell’agente schiaffeggiato, presente alla scena.
Per il calcio, lo stesso pm aveva chiesto l’assoluzione. Per lo schiaffo, la difesa aveva invocato la non punibilità, prospettando una reazione a una provocazione derivata da un comportamento ingiusto di un pubblico ufficiale
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