Tenta il suicidio in carcere, salvato

corda tesaLucca – Passano i giorni, proseguono le grida di allarma ma anziché migliorare la situazione del carcere San Giorgio continua a peggiorare. La casa circondariale torna, così, al centro della cronaca proprio all’indomani della richiesta avanzata dal Sappe all’Amministrazione Penitenziaria di adottare ogni necessaria iniziativa per riportare all’interno del carcere condizioni minime di vivibilità per i detenuti ed idonee garanzie di sicurezza per i poliziotti che ci lavorano.

Nella giornata di giovedì, la polizia penitenziaria ha, infatti, con il suo tempestivo intervento, salvato la vita ad un detenuto italiano, condannato per rapina, con fine pena 2016, che ha tentato il suicidio in cella impiccandosi alle sbarre della finestra con il lenzuolo. L’uomo è stato accompagnato al reparto infermeria del carcere ma, sottolinea il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, se questo decesso è stato sventato è ancora una volta solo grazie alla professionalità, alle capacità ed all’attenzione del Personale di Polizia Penitenziaria che, in tutte le carceri italiane, nel 2011 e 2012 ha sventato oltre 2.000 tentativi di suicidio di detenuti e impedito che più di 10mila atti di autolesionismo posti in essere da altrettanti ristretti potessero degenerare ed ulteriori avere gravi conseguenze. Gesti che, ha affermato Donato Capece, segretario generale del SAPPE, devono essere messi in evidenza. A tal proposito il sindacato chiederà all’Amministrazione penitenziaria di Roma una adeguata ricompensa (lode o encomio) al Personale di Polizia che è intervenuto per salvare la vita a questo detenuto italiano.

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