Un destino di troppi, quello degli uccisi in carcere dalle criminali
condotte di poliziotti e magistrati, medici, psichiatri e altri dottori.
A questa desolante moltitudine di mortificati prodotta fatalmente,
secondo prassi ben sperimentate, con puntualità statistica, si allude
sempre isolando i “casi”, contrassegnati da un nome di persona che,
per dirla col poeta, «ora è un cencio di sangue e il suo nome».
Quanto al come e al dove, vi si allude con altri nomi di santi – San
Vittore, San Quirico – come se le carceri fossero luoghi sacri e non
immondi carnai nei quali la morte è di casa.
Alessandro e Francesco sono morti in carcere, a Milano, a Monza. Qui
ascoltiamo le voci delle loro madri, che hanno scelto di non tacere e di
raccontare le loro storie fatte di dolore, ma anche di solidarietà e
lotta.
http://www.radiocane.info/ultimo-viene-il-corvo-voci-di-madri/