Il 31 dicembre ed il 1 gennaio elementi delle forze dell’ordine di Barcellona si sono inseriti all’interno del CIE catalano, mettendo a segno diversi abusi nei confronti dei detenuti. E’ la denuncia di alcuni interni del Centro di Internamento per stranieri di Barcellona, ripresa da attivisti della campagna “Tanquem els CIEs”, che raccontano i maltrattamenti effettuati dai poliziotti, descritti come in notevole stato d’ebbrezza dai reclusi.
Le violenze sarebbero coincise con una manifestazione di solidarietà tenutasi all’esterno della struttura la notte di Capodanno. Le forze dell’ordine sarebbero entrate nella struttura iniziando a picchiare barbaramente gli interni, soprattutto nell’area delle docce dove non sono presenti telecamere. Nella struttura ci sono attualmente più di 40 persone in sciopero della fame da diversi giorni, per denunciare le precarie condizioni di vita, la continua movimentazione dei reclusi e le continue vessazioni ad opera del personale carcerario.
Alcuni reclusi hanno subito ferite gravi, e non hanno ricevuto alcuna assistenza medica, hanno dichiarato alcuni avvocati al fianco della campagna per la chiusura di questi centri. La situazione nel CIE catalano è incandescente sin dal suicidio, occorso circa un mese fa, di un cittadino armeno all’interno della struttura.
Anche in Spagna dunque, così come in tutta la Fortezza Europa, proseguono le pratiche di attacco alla dignità e alla libertà di movimento dei migranti, agite grazie alla strumentalizzazione della crisi da parte delle istituzioni. Anche in Spagna però la solidarietà sembra iniziare a dare rilievo a quello che succede in queste strutture, provando a denunciarne l’infamia
Fonte: Infoaut