La vigilia di Natale aveva dato fuoco alla sua cella; oggi ha tentato il suicidio. E’ salvo un detenuto nordafricano detenuto nella VI sezione del carcere di Genova, quella di ‘alta sorveglianza’, ma l’episodio riaccende le polemiche sul sovraffollamento nel carcere di Marassi.
“L’uomo era in cella da solo e ha tentato il suicidio stringendosi al collo un cappio realizzato strappando la polo che indossava”, spiega Roberto Martinelli, segretario generale del Sappe, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, il più rappresentativo nela casa circondariale. “Solo l’intervento dei poliziotti in servizio ha evitato una tragedia. Ma quel che è grave è che un carcere come Marassi, sovraffollato da 800 detenuti contro i 450 per cui l’istituto è nato, non ha uno psichiatra in servizio nella giornata di sabato. Assurdo! Non si può scaricare sulla polizia penitenziaria competenze professionali che sono di altri, come tracciare i profili psichiatrici dei detenuti”.
A novembre, il nobel Dario Fo visitò il carcere e anche lui non perse l’occasione per denunciare il sovraffollamento: “Uno scandalo la condizione delle carceri italiane. La politica non fa nulla”.
“I numeri del sovraffollamento negli istituti penitenziari – aggiunge il segretario generale aggiunto del Sappe – raccontano un’emergenza sottovalutata: nei 206 istituti penitenziari nel primo semestre del 2013 si sono registrati 3.287 atti di autolesionismo, 545 tentati suicidi, 1.880 colluttazioni e 468 ferimenti: 3.965 sono stati i detenuti protagonisti di sciopero della fame, mentre purtroppo 18 sono i morti per suicidio e 64 per cause naturali. Il sovraffollamento ha raggiunto livelli patologici, con oltre 65mila reclusi per una capienza di 40mila posti letto regolamentari. Il nostro organico è sotto di 7mila unità (a Marassi manca il 20 % del personale secondo un recente rapporto dell’Associazione Antigone, impegnata in modo particolare sulle condizioni di vita dei carcerati, ndr). La spending review e la legge di Stabilità hanno ridotto al lumicino le assunzioni, nonostante l’età media dei poliziotti si aggira sui 37 anni. Altissima, considerato il lavoro usurante che svolgiamo, come dimostrano i gravi episodi accaduti a Marassi”