Carcere, esplode la protesta detenuti a Taranto: nei corridoi vola di tutto

cordatesaChe le condizioni delle carceri italiane siano difficili è noto da tempo; tra le maggiori criticità quella scoppiata nelle ultime ore all’interno della Casa circondariale si Taranto,teatro della dura protesta dei detenuti. Duecento di loro – fa sapere il Sappe (Sindacato autonomo di polizia penitenziaria) – hanno sbattuto violentemente le pentole contro le inferriate, gettato nei corridoi vario materiale (farina, olio, oltre all’acqua), danneggiato inoltre le serrature di alcune stanze.

“Fortunatamente si è evitato il peggio grazie al sangue freddo ed alla professionalità degli operatori penitenziari e dei vertici del carcere i quali, dopo alcune ore, sono riusciti a ristabilire la calma”, ha dichiarato il segretario nazionale del sindacato Federico Pilagatti. Quest’ultimo, peraltro, nei giorni scorsi aveva informato il prefetto della situazione grave presente all’interno del carcere di Taranto. La protesta si è sviluppata nella intera serata di ieri, dalle 20 all’una di notte circa, e ha riguardato tutte le tre sezioni detentive: giudicabili, appellanti e ricorrenti. Obiettivo del sindacato, prefissato al fine di scongiurare l’allargamento e l’inasprimento della protesta – il prossimo 27 novembre si terrà un incontro con il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria – è la revisione del piano di apertura di una nuova sezione detentiva per una cinquantina di detenuti, in concomitanza dei lavori di costruzione di una nuova sezione per duecento posti. Oltre all’attenzione sull’emergenza sovraffollamento, il sindacato chiede l’adeguamento concreto del personale di Polizia Penitenziaria.

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