Muri, vetrine e fermate dell’autobus disseminate di manifesti. E anche di scritte. Da Barriera di Milano passando per borgo Aurora, due dei punti più caldi della “rivolta”. Nel mirino i nemici storici: le forze dell’ordine e le istituzioni. La minaccia servita su un piatto caldo, in arrivo possibili scontri e tensioni. Proprio come per gli ultimi sfratti e i quartieri messi a ferro e fuoco. Le locandine che tutti possono vedere mostrano decine di uomini a volto coperto con spranghe e pietre in mano. In basso una scritta “autodifendiamoci contro la polizia”. Primo round il 2 novembre. Alle ore 17.30 gli antagonisti si raduneranno per studiare come colpire i loro bersagli.
“Per andare fuori dal carcere a salutare i detenuti e insultare le guardie ci serve il giusto equipaggiamento: petardi, fuochi d’artificio, striscioni e molto altro” parole tratte da uno dei tanti manifesti. Intanto dalle parti della Barriera di Milano si riaccende la polemica dei comitati spontanei. Il Ccst sta preparando un nuovo volantino di protesta contro il sindaco.