Mobilitazione detenuti, sciopero della fame anche per i carcerati di Castrogno

cordatesaLo scorso 10 settembre è stato dato il via allamobilitazione indetta dal “Coordinamento dei Detenuti” per protestare contro le condizioni in cui versano i carcerati italiani. Sono quindi tornati in primo piano problemi legati al sovraffollamento e ad altre forme di forte disagio: “Anche noi detenuti del carcere teramano di Castrogno – si legge in una nota – abbiamo aderito e le individualità che porteranno avanti uno sciopero della fame di 8 giorni saranno appoggiate dal resto della popolazione carceraria con scioperi del carrello e battiture, forme di protesta del tutto pacifiche. La lotta alla sopravvivenza e l’egoismo che vigono dentro queste mura sono stati abbattuti dalla solidarietà fraterna che ci ha reso consapevoli che solo la lotta paga. Non c’è un’adesione totale ma una grande risposta sì, e la vicinanza avuta dai tanti movimenti antagonisti impegnati nella lotta anticarceraria hanno portato come primo risultato quello di far uscire la nostra voce fuori da queste mura.

Le ragioni dei detenuti teramani saranno inoltre portate all’attenzione dei dirigenti della struttura: “Abbiamo inoltre deciso di non limitarci alla sola protesta e chiesto e ottenuto un incontro con l’amministrazione penitenziaria che ha ascoltato le nostre problematiche e condiviso le tante difficoltà che affliggono l’intero sistema. Sappiamo dai dati che giungono da ogni parte che la situazione è realmente al collasso e con questa pacifica protesta chiediamo innanzitutto risposte a questo scempio tutto italiano. Questi luoghi vengono dipinti come posti adibiti alla rieducazione e al reinserimento del detenuto, ma la realtà è ben diversa.Qui l’essere umano viene annientato fisicamente e psicologicamente, e l’unico risultato posto in essere è la formazione e la specializzazione del delinquente. Hanno creato carceri adatte a bestie e come animali ci rinchiudono dentro delle celle ammassati gli uni sopra gli altri; tentano di toglierci anche la dignità ma per persone a cui hanno già tolto tutto questo sarà difficilmente possibile. Noi continuiamo la lotta nella speranza che la nostra voce tocchi i vostri cuori”.

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