Detenuto tenta il suicidio nel carcere di Avellino

cordatesaAveva ucciso il vicino di casa, Vincenzo Sepe, il 25 agosto, dopo uno screzio, si disse per motivi di viabilità, anche se i veri motivi non può che conoscerli lui. Domenico Aschettino, ex guardia giurata ieri di Lauro, ieri sera ha tentato di suicidarsi nel carcere di Avellino dove è detenuto. Solo l’intervento degli agenti di custodia in servizio hanno impedito che riuscisse a mettere in atto il gesto.
L’uomo nella sua furia aveva anche colpito anche la figlia di Sepe, Carolina, la ragazza di 25 anni in attesa da cinque mesi di un secondo bimbo, la cui vita è appesa ad un filo al Cardarelli dove i medici stanno da settimane tentando i salvare lei e il feto.
In preda a un raptus, Aschettino aveva ammesso di aver sparato contro Vincenzo Sepe ma di aver agito quasi in trance quando ha puntato l’arma contro i familiari dell’operaio finito con un colpo alla testa, in una vera e propria esecuzione.

Non voleva commettere una strage, Domenico Aschettino, l’ex guardia giurata che ha ucciso il vicino di casa Vincenzo Sepe e poi ha fatto fuoco sull’intero nucleo familiare, ferendo 4 persone di cui 2 in fin di vita. Avrebbe sparato solo per difendersi dopo l’omicidio del capo-famiglia, temendo una reazione. Queste, in sintesi, le dichiarazioni di Aschettino al gup Fiore del Tribunale di Avellino.

Il suo difensore, l’avvocato Annibale Schettino, aveva chiesto la perizia psichiatria. Il quarantenne nei mesi scorsi aveva litigato con un operatore ecologico di Irpiniambiente, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti a Lauro, ferendo alla testa il lavoratore. Una lite nata da futili motivi, un battibecco tra i due mentre l’operaio stata spazzando per strada, scoppiata nel pieno centro di Lauro che portò alla denuncia di Aschettino.

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