La polizia penitenziaria, nell’occhio del ciclone, in questi giorni, per la vicenda Cucchi, offre a Sciacca un esempio di grande professionalità ed impegno. Ieri, intorno alle 12,30, durante un normale giro di ispezione, il comandante, vice commissario Giovanni La Sala, insospettito da alcuni piccoli tonfi provenienti da una cella, notava che all’interno della camera un detenuto di 33 anni, arrestato il giorno prima, si era appena appeso alle sbarre della finestra con un asciugamano legato al collo in un chiaro tentativo di impiccarsi.
Compresa immediatamente la gravità della situazione il comandante dava tempestivamente l’allarme, richiamando ad alta voce i colleghi presenti nelle vicinanze al fine di aprire la cella e predisporre tutte le misure per salvare il soggetto. Giunti dopo pochi secondi gli aiuti richiesti lo stesso commissario La Sala entrava nella cella insieme ai colleghi e d’impeto sollevava sulle proprie spalle il detenuto aiutato dagli agenti accorsi sul posto. In pochi secondi veniva consentito al giovane di non soffocare mentre l’assistente capo Salvatore Cutrò riusciva a slegare l’asciugamano dal collo del trentatreenne. Dopo le prime manovre di rianimazione il detenuto, già cianotico, riprendeva conoscenza ed adesso si trova in buone condizioni di salute. E’ il secondo tentativo di suicidio sventato dalla polizia penitenziaria di Sciacca in pochi mesi a dimostrazione – sottolinea la direzione del carcere – dell’abnegazione e della costanza profusa nel proprio dovere nonostante le oggettive difficoltà quotidiane.