Dopo 23 anni da innocente in carcere, rischia di morire d’infarto a due giorni dalla scarcerazione

images11Dopo 23 anni trascorsi ingiustamente in carcere, David Ranta ha rischiato di morire d’infarto durante il suo secondo giorno di libertà. L’uomo, 58 anni, era stato scarcerato a New York dopo aver visto cadere le accuse nei suoi confronti per l’omicidio di un importante rabbino della città, Chaskel Werzberger, avvenuto nel 1990, e per cui era stato condannato a 37 anni e mezzo di detenzione.

Ranta era alloggiato in un albergo della città assieme alla sua famiglia, proprio per avere il tempo di abituarsi alla nuova situazione, dopo un quarto di secolo vissuto all’interno di un carcere. Poche ore prima di sentirsi male, Ranta aveva confessato in un’intervista televisiva: “Sono sopraffatto. Adesso, mi sento come se stessi nuotando sott’acqua”.

La notte di venerdì, Ranta ha accusato dolori alle spalle e alla schiena, poi ha sentito molto caldo; in un primo momento, i familiari avevano pensato a un attacco di panico; poi, è stato portato in ospedale, dove i dottori gli hanno riscontrato l’occlusione totale di un’arteria e quella parziale di un’altra, e gli hanno applicato uno stent. A raccontarlo al New York Times è stato l’avvocato di Ranta, Pierre Sussman, che ha specificato che il suo assistito non aveva mai avuto problemi cardiovascolari.

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