Detenuto modello, laureato in filosofia. Il serbo, durante una delle pause che gli permettevano di lasciare la struttura, è salito su un’auto che lo aspettava all’esterno e si è allontanato. Rasnik, che nel corso della sua lunga attività malavitosa aveva utilizzato numerosi alias, stava scontando una condanna di 26 anni, 10 mesi e 20 giorni per condanne riguardanti l’omicidio di un connazionale, avvenuto nel 1996 a Torino, e altri reati contro il patrimonio. La pesante condanna alle spalle per omicidio, non gli aveva impedito da conquistare il 16 giugno scorso una laurea in Filosofia all’università di Padova con il massimo dei voti discutendo una tesi sulla filosofa e scrittrice francese Simone Weil, dopo aver conseguito la maturità all’Itc Einaudi. Boris Rasnik era stato definito “un esempio altamente positivo in tutta Italia di come possa e debba essere organizzato il reinserimento del detenuto nella società civile attraverso l’offerta di studi”, come evidenzia Il Mattino di Padova. “Rilevato che non vengono segnalate irregolarità comportamentali in ambito intramurario…” si legge nel decreto del tribunale di Sorveglianza, “preso atto della corretta fruizione dei precedenti permessi
concessi e ritenuta l’opportunità di consentire all’interessato la prosecuzione dell’esperienza premiale allo scopo di coltivare i propri interessi socio-riabilitativi e familiari… avuta la disponibilità della struttura e il parere favorevole del direttore”. Accompagnato dai volontari, avrebbe anche avuto la possibilità di girare per Padova. Questi dati “non devono perciò inficiare l’istituto della concessione delle ammissioni al lavoro all’esterno o dei permessi ai detenuti” specifica il segretario Donato Capece, secondo il quale però “il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più”. Adesso sulle sue tracce si sono messe le forze dell’ordine, ma il sospetto è che possa essere scappato all’estero per tornare in Serbia. Ha sfruttato un permesso premio per evadere. Dati considerati comunque minimi, rispetto ai beneficiari.
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