Una soluzione che potrebbe apparire quasi come un miracolo di Natale, ma che forse è solo l’ennesimo provvedimento a ridosso dello scoppio della polemica e dell’emergenza. Dopo la decisione di Chaouki di dormire su una brandina nel Cpa di Lampedusa “perché l’Italia non può tacere” (e mentre gli immigrati rinchiusi nel Centro di identificazione ed espulsione di Ponte Galeria che si sono serrati le labbra promettono di cucirsi anche gli occhi), la politica si smuove e la legge Bossi-Fini va cambiata il più in fretta possibile.
“Serve una norma di legge per porre fine alla lunga permanenza nei centri – spiega Bubbico – Nei 6 Cie ancora attivi ci sono 440 persone. Non è quindi un problema di grandi numeri, ma di rispetto della dignità delle persone trattenute. Se non la garantiamo, tutti gli sforzi straordinari della macchina d’accoglienza italiana, che da aprile ha fatto fronte a 42mila arrivi, il triplo del 2012, vengono sviliti”.
Il Viminale sta infatti lavorando a un pacchetto di interventi urgenti: allungare i permessi di soggiorno, ridurre a due mesi i tempi di trattenimento nei Cie, liberare il centro di Lampedusa. Il terzo punto è già in corso d’opera: “Un primo trasferimento di circa 100 profughi è stato effettuato stamane, verso Palermo, Roma e Milano. E un secondo dovrebbe tenersi in giornata – spiega Chaouki – Contiamo che vengano trasferiti tutti i profughi, inclusi i superstiti del naufragio del 3 ottobre scorso che sono testimoni di giustizia”. I 17 eritrei sono infatti testimoni nel processo allo scafista che abbandonò il barcone e quindi per loro occorre “un’autorizzazione del giudice”. Lo ha riferito il deputato Pd, che promette di restare a Lampedusa finché non sarà risolta anche questa questione.