diffondiamo da informa-azione questo scritto della compagna Andy, prigioniera nella galera Svizzera:
A TUTTE/I PRIGIONIERE/I IN LOTTA
Vi saluto a pugno chiuso, come lo feci in occasione della mobilitazione davanti al carcere di Parma, del 25. maggio, da dove, il „coordinamento dei detenuti“ lanciò la proposta per la mobilitazione dell’settembre „caldo“ nelle carceri italiane!
Il mio saluto non arrivò, perchè la censura del carcere, dove dal 13. maggio mi trovo, aveva giocato il solito scerzetto con la censura….
Grazie all’OPUSCOLO 82, potevo seguire la vostra iniziativa e rieccomi con un piccolo gesto, molto simbolico, 1 giorni di carello.
Un piccolo gesto di solidarietà internazionale – perchè siamo convinti che la solidarietà è una parte del concetto di lotta, cioè un’arma da impiegare nella lotta di classe, per la costruzione della prospettiva rivoluzionaria. La solidarietà riveste una funzione centrale nel collegamento tra dentro e fuori, tra vari fronti di lotta e in varie situazioni sociali ed è spesso una prima risposta alle divisioni, differenziazioni e disgregazioni, che da parte della borghesia sono sistematicamente accelerate e sostenute, anche a livello mediatico.
La lotta contro il carcere nello specifico, contro la repressione nel generale, deve essere legata a la lotta contro la società, il sistema capitalistico che la crea. La lotta al capitalismo è sempre in qualche modo anche legato alla lotta contro il suo apparato controrivoluzionario. Con l’avanzare della crisi aumenta e differenzia i suoi strumenti contro chi lotta: in fabbrica, nelle scuole, nei quartieri, nelle valli, in piazza e ovviamente anche nelle carceri.
„Abbattere il capitalismo“ è la prima parte della parola d’ordine del Soccorso Rosso Internazionale, „Costruire e diffendere la solidarietà di classe“ la seconda!
La solidarietà di classe, internazionale collegata alle prigioniere e prigionieri in lotta, ai prigioniere/i politiche/i è parte integrante di questo concetto di lotta.
La solidarietà di classe, internazionale usata come arma, oggi è scomoda più che mai, proprio perchè permette di collegare la resistenza che i prigionieri portano avanti dietro le sbarre con quella di chi lotta fuori, rafforza e collega tra di loro le diverse lotte, anche a livello internazionale.
Usiamola, questa arma, perchè dal settembre caldo 2013, diventini 100, 1000 mesi caldi, dentro e fuori – uniti nella lotta di classe!