Carcere, repressione, lotte dei detenuti. Invito all’assemblea di sabato 27 luglio.
Abbiamo scelto di approfittare del sabato pomeriggio della due giorni benefit detenuti Slavina Punkhardcore per confrontarci con compagni e compagne che si muovono sul terreno delle lotte anticarcerarie, del contrasto alla repressione e della solidarietà ai detenuti. L’intenzione è quella di prenderci del tempo in cui discutere senza urgenze organizzative, con la volontà piuttosto di analizzare i punti di forza e le criticità delle mobilitazioni dell’ultimo periodo (la solidarietà con i processati per i fatti del 15 ottobre, il supporto ai detenuti in lotta nelle carceri di Tolmezzo, Saluzzo e Terni, la mobilitazione contro il 41bis, i recenti scioperi a Buoncammino e Viterbo…) e dei percorsi portati avanti dalle singole realtà, ma soprattutto di affrontare alcune questioni che riteniamo essenziali in vista delle occasioni di lotta che si presenteranno dopo l’estate. Come essere adeguati nel dare sostegno esterno alle mobilitazioni intraprese dai detenuti? Come non limitarci ad essere meramente “reattivi” rispetto a ciò che succede all’ interno, ma sapere invece prendere l’iniziativa contro il carcere e le sue articolazioni sul territorio anche in assenza di lotte portate avanti dai prigionieri? Se la forma del presidio sotto le mura si rivela utile ma parziale e limitata, quali altre forme possono rendere più efficace la nostra solidarietà ai detenuti? In quali altri ambiti portare la critica del carcere? Ancora, ci interessa confrontarci su alcune ipotesi pratiche che potrebbero aumentare la nostra conoscenza dell’apparato carcerario e quindi l’incisività del nostro intervento: una proposta potrebbe essere quella di una mappatura delle ditte coinvolte nella gestione del carcere e delle istituzioni responsabili dell’amministrazione delle pene. Fornitura di vitto e sopravvitto, lavanderia, manutenzione, cooperative ed enti che sfruttano il lavoro dei detenuti, ditte dell’edilizia coinvolte nella costruzione delle nuove carceri e nell’ampliamento di quelle esistenti, sedi del DAP e dei magistrati di sorveglianza: questi potrebbero essere alcuni degli “ambiti” da esplorare per avere un’idea più precisa del funzionamento del carcere e della sfera di interessi economici ad esso collegati. Ogni realtà potrebbe occuparsi di “censire” le aziende presenti sul proprio territorio, coinvolte nell’attività del carcere locale o magari presenti anche in altre zone. Condividere e far circolare queste informazioni sarebbe già un primo passo per far sentire un po’ di fiato sul collo ad aguzzini e sfruttatori. In questo senso, l’opuscolo dei compagni di Cordatesa sul carcere di Monza costituisce un esempio prezioso. Qualche tempo fa sul mensile anarchico Invece era stata pubblicata la proposta di un bollettino anticarcerario: in che maniera potrebbe diventare effettivamente uno strumento di collegamento tra l’interno e l’esterno e di coordinamento tra detenuti di varie carceri e tra diversi gruppi di compagni attivi nella lotta contro la società carceraria? Queste sono alcune delle questioni che ci stanno a cuore, oltre a voler discutere con un minimo di anticipo delle scadenze di lotta dell’autunno: lo sciopero della fame contro l’ergastolo, la mobilitazione nazionale indetta dal “coordinamento dei detenuti”, la ripresa del processo a Maurizio Alfieri e Valerio Crivello, la solidarietà ai processati per il 15 ottobre, i vari processi contro i compagni. Insomma, i temi da trattare non mancano. Meglio affrontarli con anticipo, per non farci trovare impreparati.
anarchici e anarchiche di Trento e Rovereto