Alcune carceri in disuso sono state adibite ad altri usi. Accade in Europa ma anche in Italia come il caso del Carcere delle Murate a Firenze. (ndr)
Da prigioni a hotel di lusso: è quello che è successo ad alcune carceri abbandonate in varie parti d’Europa e anche d’Italia. Il magazine Swide ha elencato alcune tra le riqualificazioni migliori dai Paesi Bassi fino alla Svezia, noi del Ghirlandaio ne abbiamo aggiunte altre. Chi immaginerebbe di ricavare stanze lussuose in celle che fino a qualche tempo prima ospitavano criminali. Non solo hotel, le Murate o il vecchio carcere di Palencia sono rinati come centri culturali. La trasformazione è stata spesso lunga, ma ecco quali sono i migliori esempi
OLANDA, IL PIU’ FAMOSO
A Zwolle in Olanda si trova il Librije Hotel, un albergo a cinque stelle che offre ogni tipo di comfort. Il Librije di Thérèse e Jonnie è l’hotel di lusso più piccolo dei Paesi Bassi, la vecchia prigione era stata costruita nel diciottesimo secolo: la nuova struttura ha aperto nel 2008 e le sue stanze possono essere usate anche per meeting, feste private e matrimoni. Non solo, il Librije può contare anche su due maggiordomi che sorridono sulla web dell’hotel.
LETTONIA E TURCHIA
Più a Nord, in Lettonia, a Liepaja un’ex prigione del KGB è diventata un hotel, ma ha mantenuto l’atmosfera spartana del regime comunista. Contrariamente ai colleghi olandesi, i lettoni hanno deciso di lasciare tutto così com’era: inclusi bagni alla turca, stanze fredde e poco riscaldate. Tutto il contrario del Four Seasons di Istanbul: a Sultanahmet, lo splendido albergo affaccia sulle acque del Corno d’Oro, il mar di Marmara e il Bosforo. Sessantacinque stanze extra lusso e suite ricavate in una antica prigione neoclassica. Un lusso che si possono permettere in pochi, i prezzi vanno dai 340 euro per una camera deluxe ai 1.700 per la suite Deluxe. Ed esistono due suite di cui si conosce il prezzo: la Marmara e la Saint Sophia.
SPAGNA
È molto probabilmente gratis, invece, l’ingresso al Centro Cultural di Palencia: nella città della Castilla León l’aerea di 5.077 metri quadrati è stata completamente reinventata dai due architetti della Exit: Ángel Sevillano e José María Tabuyo. Il carcere era stato costruito alla fine del XIX secolo ed era compost di due plessi seguendo lo stile neomudéjar. I due architetti hanno creato un centro culturale rispecchiando la struttura del vecchio edificio, donandogli però un’apparenza più luminosa: nell’edificio terminato nel 2011 la luce gioca un ruolo fondamentale. Al suo ingresso, una biblioteca e un auditorium.
SVEZIA
Dalla Spagna alla Svezia: sull’isola di Långholmen, piccola lingua di terra nel centro di Stoccolma. Dove c’erano le celle, oggi sorgono camere d’albergo e al suo esterno c’è una piccola spiaggia e dei circuiti per fare jogging. L’hotel sull’isola è una sistemazione raffinata, ottima anche per organizzare conferenze. C’è anche un piccolo ristorante e la possibilità di visitare il museo della prigione.
USA
Un altro esempio si trova a Boston: nel 1990 la Charles Street Jail è stata abbandonata perché non era più in grado di ospitare detenuti. Un tempo fiore all’occhiello della città, fu acquistata dal Neighboring Massachusetts General Hospital e ristrutturata dal Cambridge Seven Associates to transform per trasformare l’ex prigione in hotel di lusso. Il vecchio edificio completato nel 1851 rappresentava uno dei più belli di tutta Boston e ha ospitato nelle sue celle alcuni fra i peggiori criminali. Dopo l’opera di ristrutturazione, la prigione di Boston è rinata diventando uno dei migliori alberghi del New England. In alcuni tratti sono ancora visibili le “cat walk”, i corridoi fra una cella e l’altra, mentre il ristorante dell’hotel, il Clink, è stato ricreato all’interno di una vecchia cella. Il Liberty conserva altre caratteristiche dell’ex istituto di detenzione: i muri perimetrali delle celle, i fregi sulle porte, i finestroni, le passerelle. Accanto all’edificio principale è stata costruita una torre che ospita 18 camere a vista. Il Liberty può ospitare fino a 300 persone.
I CASI ITALIANI
Non solo gli Usa e il Nord Europa, anche in Italia alcune carceri sono state rinventate. Il carcere delle Murate di Firenze è stato attivo dal 1883 al 1985, il progetto di recupero è stato affidato a Renzo Piano. Nell’ex struttura sorge oggi un centro dedicato alla cultura contemporanea fiorentina e non solo. Le mura del carcere ospitano: l’officina della creatività SUC, lo sportello ECO-EQUO, il parco dell’innovazione, un caffè letterario e il quartier generale della Fondazione Robert F. Kennedy. Le porte dell’ex carcere Le Murate sono state aperte per mostre, incontri, convegni e alte attività culturali. Meno fortunato il carcere borbonico sull’Isola di Santo Stefano a Ventotene: questa struttura ha ospitato fra i detenuti anche l’ex presidente della Repubblica Sandro Pertini. Ideato nel 1795, il carcere sorgeva nell’antico monastero dedicato al primo martire della chiesa cattolica: le 99 celle della struttura sono da tempo abbandonate. Nel 2010, spuntò l’idea, poi accantonata di trasformare la struttura in un resort a cinque stelle. Progetto poi abbandonato per assenza di spiagge nelle vicinanze, ma perché non prendere esempio dalle altre città?
fonte: ilghirlandaio.com