Repressione a Cosenza, raffica di perquisizioni all’interno del carcere

Ieri, la Casa Circondariale di Cosenza, è stata interessata da una perquisizione generale per motivi di ordine e sicurezza disposta dall’amministrazione penitenziaria. “L’operazione, – come reso noto da Emilio Quintieri dei Radicali Italiani – che ha avuto esito negativo in quanto nulla di illegale è stato rinvenuto, è stata eseguita da cento agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, diversi da quelli in servizio al Reparto di Cosenza, attualmente guidato dall’Ispettore Capo Pasquale Picarelli. Tutto si è svolto regolarmente, non è stata rinvenuta sostanza stupefacente, telefoni cellulari, coltelli artigianali o altri oggetti o generi non consentiti. Contrariamente a quanto trapelato, il personale che ha proceduto alla perquisizione generale, appartiene esclusivamente al Corpo di Polizia Penitenziaria. Tali perquisizioni vengono esperite quando vi è il ragionevole sospetto, che possano essere state introdotte armi, anche di tipo rudimentale, oggetti atti ad offendere o pericolosi, sostanze vietate oppure altri generi il cui uso sia vietato dalla Legge Penitenziaria e dal Regolamento Interno.

 

Nel caso di Cosenza i “sospetti”, frequenti nella vita penitenziaria, si sono rivelati privi di fondamento. Probabilmente le concrete modalità di esecuzione della perquisizione generale, nelle camere di pernottamento, non sono state del tutto rispettose della personalità e dei beni dei detenuti, per come ci è stato riferito dagli interessati che hanno lamentato di aver trovato le loro camere completamente a soqquadro ed i loro effetti personali gettati a terra. A tanti detenuti, inoltre, sono stati levati gli orologi, le scarpe o altri oggetti, ritenuti di tipo non consentito, che hanno acquistato tramite il Sopravvitto a Cosenza od in altri Istituti Penitenziari in cui erano precedentemente ristretti. In alcuni casi si è già provveduto alla restituzione di quanto sottratto e tutt’ora sono in corso ulteriori verifiche, da parte del personale di Polizia Penitenziaria addetto al “Casellario”, su tutto il materiale requisito per valutare la possibilità di restituirlo ai legittimi proprietari o di trattenerlo nel magazzino detenuti qualora sia effettivamente non consentito.

 

Non ho dubbi, – conclude il capo della delegazione radicale Emilio Enzo Quintieri che oggi ha fatto visita ai detenuti del carcere di via Popilia – che la maggior parte del personale abbia operato con la massima professionalità ma non escludo che ci sia stato qualche Agente Penitenziario che abbia “esagerato” o che non abbia praticato la perquisizione nei termini previsti. Attualmente nella Casa Circondariale di Cosenza, a fronte di una capienza regolamentare di 218 posti, vi sono ristretti 264 detenuti, 44 dei quali stranieri, appartenenti ai Circuiti dell’Alta Sicurezza e della Media Sicurezza. E’ in corso di risoluzione la problematica afferente il servizio di assistenza psichiatrica intramurario, denunciata dai Radicali Italiani nel corso della precedente visita e recentemente approdata in Parlamento con delle Interrogazioni ai Ministri della Giustizia e della Salute”.

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