Si è suicidato impiccandosi con un lenzuolo in una cella di isolamento del carcere di Saluzzo dove doveva scontare gli ultimi otto mesi di reclusione per furto. Il detenuto aveva 33 anni, era italiano, ed era entrato in carcere il 25 gennaio. La condanna era per furto ma il 24 novembre avrebbe saldato il suo debito con la giustizia e sarebbe stato scarcerato.
Nessuno all’interno del carcere ha saputo spiegare il suicidio. Il detenuto non ha lasciato messaggi e nei giorni precedenti non ha parlato con nessuno delle sue intenzioni. “Non c’è stato alcun segnale che potesse metterci in allarme. Il medico in servizio 24 ore al giorno nel carcere questa mattina è intervenuto subito e immediatamente dopo sono arrivati i soccorsi del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso”, spiega il direttore dell’Istituto di pena Giorgio Leggieri.
L’uomo si trovava in isolamento soltanto da un giorno, dopo un episodio accaduto nei giorni scorso e proprio ieri si era tenuto il consiglio di disciplina. Era stato spostato dalla quinta sezione ordinaria.
Sul fatto è stata avviata un’indagine da parte della procura di Cuneo. La salma è stata spostata solo questo pomeriggio intorno alle 17.
“Le condizioni dell’istituto penitenziario sono certamente gravi e preoccupanti ma soprattutto in ragione della gravissima carenza di organico e della crescente disattenzione degli organi dell’amministrazione penitenziaria centrale che dispongono a che il personale aumenti i propri carichi di lavoro con minori risorse”, spiega il segretario generale dell’Osapp Leo Beneduci.
03/05/2017
Detenuto di 33 anni si uccide in carcere a Saluzzo
“Questo nuovo drammatico avvenimento – commenta Donato Capece, segretario generale del Sappe, sindacato autonomo di polizia penitenziaria – evidenzia ancora una volta che nelle carceri italiane permangono molti problemi sociali e umani da risolvere”.