Muore in clinica a 24 anni, Biella in lutto per Giulia

psichiatria1Molti interrogativi che aspettano una risposta, ma intanto resta il cordoglio di una città e il dolore di una famiglia, anzi di più famiglie. La notizia della morte di Giulia Negrini, 24 anni, di Biella, avvenuta sabato alla clinica Villa Augusta di Bruino (Torino) dove era ricoverata per problemi psichiatrici, ieri è rimbalzata in ogni angolo di Biella. «Arresto cardiocircolatorio», recita il referto medico. Ora il suo corpo è all’obitorio dell’ospedale di Rivoli. Il medico legale avrebbe segnalato alla Procura l’opportunità di eseguire l’autopsia, soprattutto in considerazione della giovane età di Giulia e con l’obiettivo di fugare ogni dubbio su una morte che al momento non viene considerata sospetta, ma di certo fa nascere diverse domande. 

La ragazza era ricoverata a Villa Augusta da circa un mese. «Alcuni giorni fa aveva avuto un malore – racconta la madre Rosalba -, con ogni probabilità dovuto alla terapia. Ma i medici erano intervenuti subito, la terapia era stata ricalibrata e le condizioni di Giulia erano rapidamente migliorate. Sembrava anzi che dovessero dimetterla nel giro di pochi giorni». Invece non c’è stato nulla da fare, Giulia Negrini è stata trovata priva di vita nel primo pomeriggio di sabato. Oggi la parola passa ai magistrati di Torino, che dovranno decidere se far eseguire l’esame autoptico e affidare l’incarico.

La morte di Giulia ha destato profondo cordoglio in città, come testimoniano i moltissimi messaggi di solidarietà sul profilo Facebook del padre Gimmy (dipendente della società Punto Services). Molti conoscevano questa ragazza dal passato tutt’altro che facile, tra comunità e affidamenti familiari (è stata a lungo anche con gli zii), con la passione per la musica e grande «fan» della banda musicale di Biella. La senatrice Nicoletta Favero la conosce da quando la seguiva come assessore ai servizi sociali: «Era uno scricciolo, problematica per certi aspetti, ma sempre piena di affetto per chiunque. Era figlia unica, i genitori l’adoravano. L’ultima volta che l’ho vista, alcuni mesi fa, sembrava molto contenta di poter tornare nell’ambiente familiare. La notizia della sua morte è stata terribile».

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