Un detenuto su tre è affetto da epatite virale C e uno su 20 da epatite B o HIV.
I dati sono stati recentemente presentati da Roberto Monarca, presidente della Scuola di formazione della Simspe, la Società italiana di medicina e sanità penitenziaria, che ha ricordato come siano 65mila i detenuti presenti nei 206 istituti penitenziari italiani e come disagio psichico e malattie infettive rappresentino i due principali problemi di salute.
L’esperto sottolinea che il carcere raccoglie soggetti che arrivano da Paesi a rischio dipatologie infettive e spesso rappresenta il primo avamposto per la cura per chi arriva da zone lontane e povere. Molti di questi immigrati fanno la prima visita medica della loro vita in carcere e lì scoprono di essere malati di una patologia infettiva, come l’epatite.
Ma l’epatite e le altre malattie infettive vengono trasmesse anche dallo scambio di siringhe: secondo un recente rapporto un detenuto su 3 è stato condannato per detenzione di droga ed è tossicodipendente.