Si era recata al carcere di Torre del Gallo a Pavia per ritirare i documenti di identità e il denaro del figlio, rilasciato il giorno prima. Ma al culmine di un’accesa discussione nell’ufficio conti correnti è stata aggredita con calci e spintoni da un agente di custodia. La mattinata di Adriana Nardella, 49enne vogherese, si è così conclusa al Pronto soccorso del San Matteo, dove la donna è stata visitata e dimessa con tre giorni di prognosi e tre di riposo: il personale di turno le ha riscontrato ecchimosi a un braccio, strattonato dal poliziotto, e alla gamba destra, centrata da un colpo proibito dell’uomo; lamenta anche un forte dolore al collo.
E’ accaduto ieri: in serata la signora Nardella con l’amica Marta Spanò, si è rivolta al suo legale di fiducia, l’avvocato Maurizio Chiesa, per concordare con lui la denuncia da sporgere nei confronti dell’aggressore, un assistente capo del corpo di polizia penitenziaria. L’agente, a sua volta, ha dovuto ricorrere alle cure dei medici del policlinico: per le conseguenze della reazione della donna, che si sarebbe difesa dopo che lui le si era scagliato contro.
Per Adriana, però, non c’è stata alcuna reazione, ma solo le botte dell’agente. «Volevo entrare insieme a lei in carcere, per raccogliere gli effetti di Deus (figlio della Nardella) – racconta Marta Spanò, che parla a nome dell’amica, ancora sotto choc – ma me l’hanno impedito. Doveva essere questione di pochi minuti, il tempo di sbrigare le pratiche burocratiche, invece è passata un’ora e Adriana ancora non era uscita». La Nardella ha varcato il portone di Torre del Gallo su un’ambulanza che l’ha accompagnata al Pronto soccorso. La discussione con l’agente, secondo quanto è stato possibile apprendere, sarebbe sorta perchè la donna era sprovvista della delega del figlio per il ritiro dei documenti: alle sue insistenze di consegnarglieli comunque, l’uomo avrebbe perso il controllo aggredendola.