Un agente di polizia penitenziaria è stato aggredito da un detenuto, giovedì pomeriggio, all’interno della casa circondariale della frazione Piccolini. L’episodio è avvenuto nel momento in cui l’agente ha aperto la cella per consentire ai detenuti di uscire per l’orario di passeggio.
«Non è ancora chiaro cosa abbia scatenato l’aggressione – spiega Fabio Catalano, segretario generale della Cgil Pavia-Funzione pubblica – ma il detenuto, con una caffettiera avvolta in alcuni stracci, ha colpito ripetutamente l’agente al corpo e al collo. Sono intervenuti gli altri colleghi che hanno bloccato il detenuto e hanno portato l’agente al Pronto soccorso. Le sue condizioni fortunatamente non sono gravi».
La ragione del gesto non è ancora nota, ma Catalano dice: «A Vigevano, come nel resto d’Italia, c’è un grave problema di sovraffollamento del carcere. L’aggressione è avvenuta in una sezione in cui sono detenute 75 persone per reati non gravi: dovrebbero essercene 25, poi la capienza tollerabile è stata aumentata a 50, ma ce ne sono 75. Il sovraffollamento, le condizioni difficili in cui vivono i detenuti, possono creare queste situazioni, in particolare quando inizia a fare caldo e la tensione cresce». La casa circondariale di Vigevano, spiega il sindacalista, ha una capienza di 300 unità «ma ci sono 550 detenuti e l’organico della polizia penitenziaria è di circa il 25% in meno rispetto al previsto»