Cagliari – Dal presidio in solidarietà con i prigionieri in lotta del carcere di Buoncammino

diffondiamo da informa-azione

cordatesaVenerdi’ 31 maggio è stato fatto un saluto ai prigionieri del carcere di Buon Cammino in sciopero del carrello da sabato 25 Maggio per denunciare la situazione in cui versano le carceri e in particolare il carcere cagliaritano.
Una quarantina di persone si è mossa sui due lati del carcere a salutare e far sentire la propria vicinanza ai prigionieri, torce, petardini, urla, cori e qualche intervento al megafono hanno caratterizzato il presidio che è stato accolto molto bene da dentro.
La logistica del carcere permette una notevole interazione con i carcerati, che hanno cantato insieme ai solidali i cori per la libertà, contro gli sbirri e hanno interrotto la battitura per ascoltare la lettura dei comunicati.
Questo saluto si inserisce in un recente percorso contro il carcere che ha visto la nascita della Cassa Antirepressione Sarda e  l’inizio di una biblioteca dell’evasione.

Seguono due volantini distribuiti al presidio.


SOLIDALI CON I DETENUTI E LE DETENUTE IN LOTTA

In questi giorni nel carcere cagliaritano di Buon Cammino è in corso uno sciopero da parte dei prigionieri per protestare contro il 41 bis e contro le condizioni di detenzione.
Con la protesta dei detenuti, torna ancora agli occhi del mondo esterno la situazione delle carceri e i progetti di costruzione delle nuove carceri con sezioni di massima sicurezza.
Questi nuovi lager di stato, 4 su 8 in Sardegna, mirano a creare delle strutture moderne e funzionali allo scopo detentivo, millantano nuovi tipi di gestione tramite sofisticati sistemi di video sorveglianza nonché nuove sezioni per la massima sicurezza.
Il 41 bis chiamato anche carcere duro è un provvedimento preso a seguito delle stragi di mafia è stato creato per evitare i contatti con il mondo esterno a quelli che lo stato definisce i criminali più pericolosi. Un provvedimento che aveva carattere temporaneo è però tutt’ora in vigore, e chi lo subisce non può fare a meno di pensarlo come uno strumento di tortura. Isolamento, vessazioni e umiliazioni sono all’ordine del giorno nelle carceri di tutto il mondo e il 41 bis in Italia come il FIES in Spagna sono la massima espressione della tortura di Stato. Mafiosi, sovversivi, terroristi sono le vittime preferite per questo trattamento, con il tacito assenso di tante persone convinte che la detenzione sia la giusta vendetta per chi mette “in pericolo” l’ordine sociale.
Non staremo qui a discutere le differenze tra detenuti politici o no, ne’ ci interessa fare distinzione a seconda delle condanne e delle motivazioni della detenzione, sarebbe un lavoro da giudici che non ci piace e non ci riguarda.
Pensiamo che i prigionieri siano vittime sacrificali di questa società, che per difendersi e riprodursi deve continuamente incutere paura a chi non vorrebbe adeguarsi e piegare la testa, e allora crea dei moniti che siano esempio per tutti: carceri, carcerati e polizie su tutti.
Al fianco del mantenimento dell’ordine, la carcerazione di massa ha anche grandi risvolti economici, in ogni carcere aziende e strutture lucrano e speculano sulla pelle dei detenuti.
A questa società, a queste strutture e a queste aziende con tanto pelo sullo stomaco vogliamo far sentire la nostra rabbia ed il nostro odio.

NOI VOGLIAMO FAR SENTIRE IL NOSTRO SALUTO E LA NOSTRA VICINANZA AI DETENUTI ED ALLE DETENUTE, RICORDANDO CHE NON SONO SOLI DIETRO QUELLE MURA E CHE VORREMMO UN MONDO SENZA GABBIE E PRIGIONI.
LA NOSTRA SOLIDARIETA’ E ‘ UNO DEI MEZZI PERCHE’ DI QUELLE MURA E QUELLE SBARRE NON RESTINO CHE MACERIE.
NO GALERE, NO CIE, NO AL 41 BIS.

Solidali con i detenuti



SOLIDARIETA’ ALLA LOTTA DEI PRIGIONIERI E DELLE PRIGIONIERE

ln questi giorni i PRIGIONIERI e le PRIGIONIERE detenuti nel carcere di “BUOM CAMMINO” a Cagliari, stanno facendo lo “SCIOPERO DEL CARRELLO”, cioè rifiutano il pasto fornito dall’amministrazione.
Hanno spiegato il loro gesto con una lettera firmata da circa 300 detenuti. Nella lettera spiegano le motivazioni dello sciopero: solidarietà con la manifestazione svoltasi a Parma  il 24 maggio contro il 41 bis; la denuncia  delle condizioni disumane causate dal sovraffollamento; il ripetersi di casi autolesionismo; scarsa igiene e tutela della salute; le poche ore d’aria: 20 ore su 24 chiusi dentro le celle.
lo stato vorrebbe risolvere il problema del sovraffollamento con l’apertura di nuove e capienti carceri, che dovrebbero sostituire qulle vecchie, di Cagliari-buoncammino, Sassari-san sebastiano, Tempio-la rotonda, Oristano-is arenas. Pare che a breve dovrebbero essere pronte. questi nuovi bastioni della repressione costruite con canoni di massima sicurezza, sono lontanissime dalle città, per esempio  anzichè a Cagliari nelle campagne di Uta. la lontananza dalla città non potrà che aumentare l’isolamento dei detenuti, e ancora meno saranno le notizie che si potranno sapere all’esterno, compresi abusi e pestaggi. Ricordiamo che il “massacro di san sebastiano” sarebbe potuto finire molto peggio se le urla dei detenuti durante il pestaggio non fossero state sentite dai sassaresi.
Verrebbero meno i contatti informali dalle finestre, il contatto spontaneo tra dentro e fuori le mura.
Aumenterebbero notevolmente i disagi e i costi, per i colloqui settimanali di amici e parenti. soprattutto per le persone anziane, disabili e bambini. Ciò costiturebbe un ulteriore contrazione del diritto alle relazioni umane del corpo prigioniero.
Inoltre le nuove carceri saranno tutte dotate di un braccio per il 41 bis, il regime di carcere durissimo per i detenuti ritenuti pericolosi: mafiosi e Prigionieri Politici, per coloro che non collaborano con la “giustizia”.
La nostra presenza oggi, fuori da “buon cammino” è per Solidarizzare e sostenere la lotta dentro e contro il carcere. Far sentire ai prigionieri/e, che la loro lotta è conosciuta e condivisa all’esterno dal carcere.
Il carcere e’ l’ultimo anello (dopo l’omicidio) della funzione repressiva dello Stato, volta a reprimere,  spesso preventivamente, coloro che scelgono o sono costretti a una vita fuori dalla legalità  capitalista, a quanti si ribellano al modello del produci-consuma-crepa e a chi lotta attivamente contro il sistema.

SOLIDARIETA’ ALLA LOTTA DEI PRIGIONIERI/E
NO ALL’ANNIENTAMENTO DEL 41 BIS
NON VOGLIAMO CHE LA SARDEGNA DIVENTI LA CAYENNA DELLO STATO ITALIA

kasteddu, 31 de Maiu 2013
Circolo Libertario S’ARXA


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