Assolto dopo 21 anni di carcere chiede 69 milioni allo Stato

Giuseppe Gulotta, muratore di Certaldo  fu arrestato a 18 anni con l’accusa di aver ucciso due carabinieri ad Alcamo Marina. L’assoluzione è arrivata il 13 febbraio scorso nel processo di revisione

megafono “Chi mi ridarà la mia vita perduta?”, aveva detto Giuseppe Gulotta il 13 febbraio 2012. Quel giorno la Corte d’Appello di Reggio Calabria aveva pronunciato la sua sentenza: innocente, dopo 21 anni, 2 mesi, 15 giorni e sette ore di carcere. Giuseppe Gulotta, 50 anni, muratore di Certaldo, era stato arrestato a 18 anni, prelevato e portato nella caserma dei carabinieri di Alcamo (Trapani) e sospettato dell’omicidio di due militari. Ad un anno di distanza dalla sentenza che lo ha assolto, dopo 21 anni di carcere, Gulotta ha chiesto 69 milioni di euro al ministero di Grazia e Giustizia. “La riparazione dell’errore giudiziario – spiega l’avvocato Pardo Cellini – va commisurata alla durata dell’espiazione della pena e alle conseguenze personali e familiari derivanti dall’ingiusta condanna”.

Una condanna che ha segnato la vita del muratore di Certaldo, che nel 1976, accusato dell’assassinio, insieme a due complici, dei due carabinieri Salvatore Falcetta e Carmine Apuzzo, venne picchiato e seviziato per ore finché non confessò quello che non aveva fatto. Poi Gulotta ritrattò, ma fu condannato, ugualmente, al carcere a vita nel 1990.
Tanti anni di carcere, e poi la revisione del processo scattata dopo le dichiarazioni di un ex ufficiale dei carabinieri che nel 2007 raccontò che le confessioni di Gulotta e degli altri erano state ottenute attraverso torture.


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