La Procura apre indagine e per alcuni carcerati dell’Est scatta la sorveglianza stretta. Hanno filmato la vita in cella, scattandosi anche dei selfie e poi hanno pubblicato le immagini su Youtube e sui loro profili Facebook. Ed è così, che la Polizia Penitenziaria s’è resa conto che alcuni cellulari erano entrati in carcere a Montorio.
Mercoledì durante i controlli sono stati trovati altri quattro cellulari nelle sezioni detentive, nell’arco di sei mesi i cellulari rinvenuti sono una ventina, un dato sconcertante. Le voci viaggiano veloci in carcere e la bravata di alcuni detenuti dell’Est ha fatto in fretta il giro dei bracci che dividono le sezioni. Una voce è arrivata anche all’orecchio di un poliziotto che ha deciso di andare in fondo a quella confidenza.
Grazie alla grande professionalità di quell’assistente della polizia Penitenziaria in servizio a Montorio e a un poca di capacità telematica, il poliziotto è arrivato a vedere i video registrati da detenuti con smart nelle celle detentive e postati su Youtube e Facebook. Il poliziotto assieme ai colleghi ha quindi eseguito la perquisizione nelle celle e sono stati ritrovati quattro telefoni cellulari. La sicurezza dell’istituto è gravemente e costantemente a rischio, basti solo pensare che un detenuto può comunicare in tempo reale ad eventuali complici la sua uscita dall’istituto per visita all’ospedale udienza o trasferimento e quindi anche organizzare la sua eventuale fuga. Nei mesi scorsi le poliziotte che lavorano in carcere avevano trovato i cellulari inseriti in vagina a parenti di detenuti. Certo è che un cellulare, in una struttura che non permette, se non autorizzati, contatti con l’esterno, diventa anche uno strumento di potere.
Questa volta è andata bene così. La leggerezza del detenuto che ha postato i video ha consentito di trovare i telefoni, ma se invece che a un delinquente superficiale e bontempone ci si fosse trovati davanti a un delinquente serio, con contatti di peso all’esterno, la situazione sarebbe potuta diventare molto pericolosa. Soprattutto per i poliziotti che lavorano dentro al carcere, perché quei video mettono a repentaglio tutta la sicurezza all’interno della struttura.
Sull’episodio la procura ha aperto un fascicolo, ai detenuti verranno applicate le restrizioni dell’articolo 14 bis, che determina la sorveglianza speciale che comporta le restrizioni strettamente necessarie per il mantenimento dell’ordine e della sicurezza, all’esercizio dei diritti dei detenuti.