Si è conclusa poche ore fa ad Anavissos, vicino alla capitale, la latitanza di Christodoulos Xiros, dirigente del gruppo armato di estrema sinistra ellenico 17 Novembre, evaso di galera esattamente un anno fa grazie ad un permesso carcerario durante il periodo natalizio.
Xiros quando si è reso irreperibile stava scontando varie condanne all’ergastolo per la sua appartenenza alla guerriglia comunista smantellata nel 2002 dopo 27 anni di attività armata e 23 omicidi, concentrata in particolare contro polizia, magistratura, classe politica e rappresentanze di Stati Uniti e Nato.
Il ’17 Novembre” è considerato uno dei più longevi gruppi armati marxisti attivi in tutto il continente europeo, sorto da un gruppo di militanti attivi durante le lotte contro la giunta fascista dei colonnelli culminata con l’insurrezione degli studenti del Politecnico nel 1973, repressa nel sangue dall’intervento delle forze armate che uccisero decine di giovani oppositori e ne arrestarono e torturarono altre 900.
Dopo la sua evasione Xiros aveva lanciato un appello alla rivoluzione contro il governo e i nuovi padroni internazionali del paese dalla clandestinità. In un video diffuso poco tempo dopo aveva minacciato il ritorno alle armi per vendicare il popolo greco massacrato dai tagli della Troika, suscitando però alcune perplessità non solo tra la sinistra parlamentare ma anche tra molti dei suoi ex compagni di organizzazione. Il governo aveva offerto una taglia di un milione di euro per chi avesse permesso la sua cattura.
La “primula rossa”, arrestata tre giorni fa dalla Squadra Antiterrorismo della polizia greca, secondo gli inquirenti stava preparando un “grande attacco” contro il carcere di Korydallos con l’obiettivo di far evadere i detenuti dell’organizzazione di estrema sinistra denominata “Cospirazione dei Nuclei di Fuoco”. Almeno così ha detto il “Ministro per la Protezione del Cittadino” (eufemismo che indica il dicastero agli Interni) Vassilis Kikilias nel corso di una conferenza stampa.
Nella casa dove si nascondeva Xiros ad Anavissos, una località a 50 chilometri da Atene, la polizia avrebbe trovato un vero e proprio arsenale, tra cui nove fucili d’assalto K-47 Kalashnikov, tre granate a propulsione a razzo (Rpg), due bombe a mano, tre pistole, molte pallottole, e un barile con cento chilogrammi di materiale esplosivo, pronto per essere usato nell’attentato contro il penitenziario, programmato secondo il ministro per questi giorni, in piena campagna elettorale.
La polizia greca è ora alla ricerca di eventuali complici di Xiros.