PADOVA. Agli operatori dell’ambulanza ha riferito di essere rimasto vittima di una brutta caduta ma i medici del pronto soccorso si sono resi conto che le ferite erano compatibili con un violento pestaggio. Costantin Niculau, 60 anni, rumeno, detenuto al carcere Due Palazzi, è ora ricoverato in fin di vita in terapia intensiva. La diagnosi parla chiaro: “trauma cranico facciale da percosse con emorragia cerebrale”.
È successo domenica mattina, al terzo piano del penitenziario. Gli operatori della casa di reclusione hanno telefonato al 118 chiedendo l’intervento di un’ambulanza per un incidente successo ad un detenuto. In carcere, si sa, nessuno mai ammette di essere stato picchiato dagli altri detenuti: ne va della serena permanenza futura. E infatti, anche in questo caso, la prima notizia data al personale del Suem riguardava una violenta caduta a terra.Costantin Niculau è stato ricoverato in pronto soccorso ma è bastato poco a chi l’ha visitato per capire che quelle ferite non c’entravano proprio con il tipo di incidente descritto. È stata attivata quindi tutta la “macchina” delle verifiche. Spetterà alla polizia penitenziaria capire cosa è successo nei corridoi del carcere domenica mattina. Quel che è certo, è che il sessantenne rumeno è stato pestato da una o più persone. Ha il viso distrutto e le botte ricevute gli hanno provocato anche una emorragia cerebrale.
Dentro le mura del Due Palazzi, come in ogni altro carcere, ci sono dinamiche ben precise di convivenza. Il sospetto è che Costantin Niculau sia venuto meno in qualche modo alle regole imposte dai detenuti più carismatici. Un comportamento che avrebbe scatenato la rabbia e successivamente la violenza. Ciò che è successo, comunque, è ancora tutto da ricostruire. Sicuramente saranno sentiti gli agenti in servizio domenica mattina. Non solo. Saranno sequestrate anche le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza. Ogni sezione della casa di reclusione è infatti vigilata dall’occhio elettronico: un modo per cercare di monitorare il comportamento degli 870 detenuti attualmente presenti al Due Palazzi. Le sequenze potrebbero aiutare gli uomini della polizia penitenziaria a individuare i responsabili del pestaggio. Difficile sarà invece riuscire a capire i motivi che hanno scatenato la violenza. Il rumeno potrebbe avere infranto una delle regole non scritte che scandiscono la vita tra le mura del penitenziario.