Egitto, 38 musulmani detenuti uccisi nel blindato durante trasferimento

cordatesaSembrava essere stata una giornata tranquilla in Egitto. La prima dopo un mese di continui giorni di tensione e dopo centinaia di morti negli ultimi quattro giorni. Una giornata di tregua senza vittime e con manifestazioni tutto sommato pacifiche rispetto agli standard sanguinosi degli scorsi giorni. Poi oggi pomeriggio è arrivata la notizia di un’altra stage di uomini della fratellanza musulmana. Trentotto detenuti sono stati uccisi su un blindato che li trasportava da un carcere all’altro.

Non è ancora chiara la dinamica che ha portato alla morte degli uomini della fratellanza ma il bilancio è stato dato da fonti governative. Contrastanti le versioni sull’accaduto. Di certo si sa che un gruppo di Fratelli Musulmani ha attaccato il convoglio che trasferiva i propri compagni in un carcere diverso nel tentativo di liberarli. Il raid è scattato in una zona all’altezza del delta del Nilo. Le forze governative hanno subito reagito aprendo il fuoco tentando, da una parte di reagire all’attacco e dall’altro di evitare che i detenuti evadessero dal blindato. Un’ipotesi è che alcuni detenuti siano morti asfissiati dai gas lacrimogeni lanciati all’interno del blindato stesso per sedare la rivolta ed evitare la fuga.

A riguardo il governo non ha dato chiarimenti limitandosi a fornire il numero delle vittime così come ha fatto per il bilancio di morti nelle ultime ventiquattro ore. Secondo le fonti del Ministero della Salute i morti sono stati settanta, la maggior parte dei quali probabilmente attribuibili all’assalto della moschea effettuato ieri pomeriggio e preceduto da una sparatoria intensa. In giornata comunque il comandante delle forze governative, Abdel Fatah al-Sissi, aveva aperto alla fratellanza dicendo che in “Egitto c’è posto per tutti” chiedendo loro però di rivedere le proprie posizioni.

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