Un tratto nero di un pennarello per far scomparire i nomi dei medici di Regina Coeli dalla cartella sanitaria di un detenuto vittima di un grave errore nelle cure. È successo nel luglio del 2011 dopo il ricovero di Solomon Solom all’ospedale Fatebenefratelli dove l’uomo, arrivato debilitato, perde l’uso di entrambi i reni per colpa di un virus sfuggito per mesi all’attenzione dei dottori del carcere. La vittima, poi assolto dall’accusa di sfruttamento della prostituzione nell’aprile del 2012, è morta il 19 maggio scorso al termine di un calvario cominciato due anni fa e fatto di quattro dialisi settimanali.
Sulle cause dell’ennesimo episodio di malasanità in un penitenziario, macchiato anche dall’occultamento dei nomi dei responsabili dell’errore, il pm Attilio Pisani ha indagato per due anno. Poi si è arreso e ha chiesto l’archiviazione del procedimento. Ma il gip Giulia Proto è stato di tutt’altro avviso: «Bisogna proseguire le indagini per accertare chi, con un pennarello nero, ha cancellato i nomi dei medici sul diario clinico della casa circondariale». La morte di Solomon ha impresso una svolta alle indagini, che adesso procedono per omicidio colposo. «Il mio assistito è entrato in galera da uomo sano e ne uscito perdendo l’uso dei due reni per omissioni e ritardi del personale medico uniti alla noncuranza degli agenti delle penitenziaria», accusa l’avvocato Francesco Olivieri, che ha seguito Solomon passo dopo passo dal momento dell’arresto.
Il calvario del 23enne nigeriano inizia con l’arresto del 1° febbraio del 2011. Un errore giudiziario, come stabilirà sedici mesi dopo il Tribunale. Ma è da lì che parte la catena di eventi terminata pochi giorni fa con il suo decesso. Solomon entra in perfetta forma a Regina Coeli, come sostiene Olivieri e come testimonia la cartella clinica del nigeriano. A maggio avverte dei dolori in tutto il corpo, vomita sangue, si fa visitare ma i medici gli diagnosticano solo un’influenza. I malesseri continuano, torna dal dottore di Regina Coeli, che però non lo vista perché dice di essere troppo «impegnato». La mattina del 9 luglio sviene e così viene ricoverato al Fatebenefratelli, dove gli comunicano che la situazione è talmente grave la perdita dell’uso dei due reni. Da quel momento la vita, breve, di Solomon sarà scandita da quattro dialisi a settimana.