Kabul – Il numero delle donne detenute in Afghanistan per “reati morali”, come la fuga dai mariti violenti, è aumentato consistentemente. Lo ha denunciato Human Rights Watch, mettendo in forse la tesi che la condizione femminile nel Paese sia migliorata.
Il gruppo per la tutela dei diritti umani ha riferito che i dati del ministero degli Interni dimostrano che il numero delle donne e delle ragazze condannate per crimini morali nel Paese funestato dalla guerra è aumentato del 50 per cento nell’arco di diciotto mesi, passando da quattrocento a seicento. Secondo il rapporto di Human Rights Watch, la maggior parte delle seicento donne detenute in carcere sono vittime di aggressioni sessuali e violenze familiare, scappate dai loro aguzzini. “Quattro anni dopo l’adozione della legge sulla violenza contro le donne e dodici anni dopo il regime dei talebani, le donne sono ancora in carcere perchè vittime di matrimoni forzati, violenze domestiche o stupri”, ha denunciato Brad Adams, direttore Asia director of Hrw.