Ad appena un mese dall’aggressione ai danni dell’assistente capo della casa circondariale di Foggia, si registra un nuovo caso di violenza ai danni del personale di polizia penitenziaria in Puglia. L’episodio si è verificato nei giorni scorsi nella sezione femminile del carcere di Taranto, dove una detenuta ha prima aggredito tre agenti e un ispettore, poi ha tentato il suicidio. Sono stati proprio gli agenti malmenati ad evitare il peggio, assicurando poi la detenuta alle cure del caso. Per il personale aggredito, invece, i medici hanno riservato una prognosi dai 5 ai 10 giorni.
Anche alla luce di quest’ultimo episodio, la Fp Cgil Puglia torna a denunciare le gravi carenze di organico (-17%), il sovraffollamento dei detenuti (1083 reclusi in più rispetto ai previsti), l’avanzare dell’età media del personale in servizio (per lo più over 50) in tutti gli istituti penitenziari di Puglia. “Queste condizioni- si legge in una nota – espongono i lavoratori a rischio di incolumità fisica e allo stress da lavoro correlato. Nel caso specifico della casa circondariale di Taranto, la dotazione organica prevista è di 340 unità ma sono effettivamente al lavoro 274 operatori per 504 detenuti. Per fronteggiare questa situazione, il carcere di Taranto osserva una turnazione di 8 ore invece che 6 come previsto da contratto. E non è l’unico caso in Puglia. A Lecce, si registra il tasso di anzianità anagrafica e di servizio più alto, con ben più della metà di operatori che supera i 50 anni di età e i 25 anni di servizio. L’anzianità comporta più permessi e più congedi, il che significa una minore disponibilità di personale in servizio. Alla carenza di personale, si aggiunge la carenza dei mezzi, in particolare dei mezzi di trasporto per il trasferimento dei detenuti: i mezzi sono vecchi e insicuri, con oltre 500 mila chilometri già percorsi. Pochi uomini e pochi mezzi, dunque, ma carceri sempre più grandi e sempre più affollate. La sproporzione del dato è destinata a crescere visto che a Trani, Taranto e Lecce è in previsione l’apertura di padiglioni da 200 posti”.
“La situazione del personale è così grave – commenta a riguardo Patrizia Tomaselli, segretaria Fp Cgil Puglia – che le nuove assunzioni previste con i nuovi bandi di concorso, da sole, non basteranno. Anche il rientro intramoenia del personale assegnato negli uffici e nei servizi, così come indicato dal ministro della giustizia Andrea Orlando, non sarà ancora sufficiente. È necessario ripensare alle condizioni generali di lavoro del personale della polizia penitenziaria, per garantire più risorse, più tutele, più mezzi audiovisivi, oltre che formazione”.