Evade dal carcere di Torino durante la licenza premio

Dalla tarda mattinata di oggi, martedì, Giuseppe Taormina, 52enne milanese condannato all’ergastolo per omicidio, con fine pena mai, in regime di semilibertà e ristretto al reparto semiliberi della Casa Circondariale di Torino, si è reso irreperibile ed è quindi a tutti gli effetti evaso. L’uomo stava fruendo di una licenza premio che gli consentiva di pernottare all’associazione Evangelica di Volontariato.

 A dare la notizia è l’Osapp (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) per voce del segretario generale Leo Beneduci.

«A fronte dell’ennesima evasione, anche se attuata in forma indiretta e non immediatamente dal carcere, confermiamo le critiche verso l’attuale politica delle carceri, dove il particolare privilegio di cui godono in questo momento i detenuti e non chi opera a tutela dello Stato e dei cittadini onesti, come la polizia penitenziaria, non rappresenta più una garanzia di sicurezza per la collettività nazionale».

«Sono stupito. Era una persona decisamente affidabile. Tanto è vero che aveva sempre ottenuto ottime valutazioni», afferma l’avvocato dell’evaso, Vittorio Pesavento. Taormina fu arrestato in Francia il 30 gennaio 1997 per un fatto di sangue, probabilmente una rapina sfociata in omicidio, compiuto a Cannes (insieme a un’altra persona) il 24 gennaio precedente. L’uomo era stato estradato in Italia nel 2006. Dopo vent’anni di reclusione, lo scorso maggio ha ottenuto il regime di semilibertà.

A quanto si apprende da ambienti dell’amministrazione penitenziaria nelle ore diurne prestava servizio in una associazione di volontariato. La licenza premio, sempre secondo notizie provenienti dall’amministrazione, doveva essere trascorsa presso la Brother Keeper Ministry, una onlus ispirata a principi evangelici che si occupa del reinserimento dei detenuti.

Taormina risulta non avere legami familiari. In passato aveva ottenuto un permesso, era andato in Sicilia e aveva fatto regolarmente rientro.

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