Aggressione nel carcere di Pavia martedì 29 agosto ai danni di un agente di polizia penitenziaria. Lo fanno sapere Alfonso Greco e Donato Capece, rispettivamente segretario regionale e nazionale del sindacato Sappe.
Protagonista dell’episodio un egiziano condannato a circa ventidue anni di reclusione che pretendeva di recarsi nel locale di “sorveglianza generale” senza una specifica autorizzazione. Un agente lo ha richiamato invitandolo a rientrare nelle scale che conducono al “cortile passeggi”, insieme agli altri detenuti, ma questo ha reagito con violenza sferrando un pugno in fronte al poliziotto.
Non contento, lo ha ferito con una lametta al lobo e allo zigomo. I colleghi dell’agente sono subito intervenuti per soccorrerlo e anche per rendere inoffensivo l’egiziano.
Il poliziotto è stato trasferito in ospedale per le cure mediche e anche per la profilassi anti-hiv e anti-epatite. «E’ un bollettino di guerra», tuonano dal sindacato: «Sovraffollamento e cronica carenza di organico di polizia penitenziaria espongono a gravi rischi l’incolumità degli agenti. La Lombardia, sotto il profilo penitenziario, è allo sbando».