Ennesimo tentativo di suicidio all’interno del carcere di Velletri. Questa mattina un detenuto di 55anni, arrestato cinque giorni fa per stalking, è stato trovato impiccato all’interno del bagno della propria cella ed è ora ricoverato in stato di coma. Il sindacalista Carmine Olanda dell’Ugl Polizia Penitenziaria, pochi giorni fa, aveva denunciato la crescita degli eventi critici in tutti gli istituti penitenziari. La scorsa settimana un detenuto Italiano tra 45-50 anni, a Velletri, si era abbandonato a gesti di autolesionismo, tagliandosi le vene delle
braccia e della caviglie. Questa mattina, intorno alle 7, il tentativo di suicidio nel reparto di prima accoglienza. Grazie al tempestivo intervento dell’ agente responsabile della sezione e del personale sanitario del carcere è stato possibile, in un primo momento, rianimare il detenuto e successivamente trasportarlo d’ urgenza con l’eliambulanza presso l’ospedale di Tor Vergata, a Roma. Il 55enne, di nazionalità italiana, che ha cercato di impiccarsi annodando le lenzuola, versa ora in gravi condizioni. Non si conoscono ancora i motivi che hanno indotto il detenuto a compiere l’insano gesto, commenta Olanda, ma sembrerebbe che il 55enne, al suo ingresso in carcere, già manifestasse qualche problema di natura psicologica. “Come sindacato – sostiene Olanda – stiamo notando una forte crescita di autolesionismo in tutti gli istituti penitenziari. Questo dato ci conferma sempre più che il sistema di trattamento, osservazione, educativo e di inserimento del condannato non funziona a regime. Servono assunzioni – continua – di agenti e di figure professionali come psicologi-psichiatri ed educatori. Nel caso del penitenziario di Velletri la polizia penitenziaria è fortemente sotto organico con l’aggravante che la Asl RM6 di Albano Laziale continua a sottovalutare la carenza di personale medico e paramedico ed il personale attualmente in servizio lotta continuamente con il contratto di lavoro instabile con la stessa Azienda sanitaria. Occorre immediatamente – conclude il sindacalista – mettere in funzione il nuovo repartino psichiatrico del carcere di Velletri con il personale sanitario adeguato, non possiamo più tollerare che i detenuti che hanno problemi psichiatrici vengono scaricati alla gestione dagli agenti con disposizioni di servizio di grande, grandissima sorveglianza o sorveglianza a vista. I responsabili della Asl RM6 di Albano Laziale devono smetterla di fare il gioco delle tre carte cercando di tergiversare più possibile sulla problematica. Il responsabile sanitario del carcere di Velletri si deve prendere le sue responsabilità sulla gestione dei detenuti psichiatrici, perché oltre ad essere retribuita adeguatamente per questo tipo di servizio sono stati spesi anche dei soldi pubblici per adeguare la struttura penitenziaria. Per quanto esposto, chiediamo a tutte le autorità competenti di sollecitare con forza la Asl RM6 di Albano Laziale al fine di garantire il servizio sanitario a 360 gradi e di inviare al più presto possibile nuovo personale di polizia penitenziaria. Ci complimentiamo con gli agenti e con il personale sanitario di Velletri che ancora una volta hanno dimostrato grande capacità d’ intervento”.