Uomo in fuga dal carcere di Bellizzi

“Un detenuto che stava scontando la detenzione in regime di art. 21 O.P., nella giornata di martedì, è uscito per recarsi a lavoro ma non ha più fatto rientro nel carcere “Antimo Graziano” di Bellizzi. Al ristretto mancava poco meno di un anno per pagare i conti con la giustizia, ma probabilmente ha preferito lasciare in sospeso il proprio debito.

Quest’ultimo episodio, che conferma un sistema penitenziario in continuo declino, si aggiunge ai mancati rientri di due rumeni nel carcere di Milano Bollate di qualche giorno fa e all’aggressione nei confronti di un agente a Foggia, giusto per citarne alcuni”.

A dichiararlo è il Segretario Generale Provinciale della UILPA Polizia Penitenziaria Massimo Spiezia che aggiunge come “… degli innumerevoli eventi critici che si registrano negli istituti penitenziari sembra non preoccupare l’Amministrazione Penitenziaria, ormai sorda al grido di aiuto dei propri poliziotti anzì si preoccupa di emanare una lettera circolare di ben tre pagine per ‘insegnare’ agli operatori penitenziari, la corretta terminologia da adottare quando si parla di detenuti che lavorano all’interno degli istituti di pena. Intanto, manca personale, manca il vestiario, mancano i mezzi per tradurre i detenuti nelle aule di tribunale, manca l’amministrazione penitenziaria.”

“Nel carcere avellinese – continua il Dirigente sindacale – a fronte di tre Commissari ne è presente solo uno, dei 30 ispettori previsti attualmente sono in servizio solo 11 e a fronte di 345 unità di polizia penitenziaria previste, attualmente sono in pianta organica solo 275 poliziotti e nel Nucleo Provinciale Traduzioni e Piantonamenti dei circa 72 poliziotti presenti all’istituzione del servizio, attualmente si registrano solo 52 unità.”

“L’auspicio – chiosa il Segretario Generale Provinciale della UILPA Polizia Penitenziaria, Massimo Spiezia – è di un urgente confronto tra i vertici dell’Amministrazione Penitenziaria e i sindacati per riportare e garantire la giusta sicurezza e serenità dei lavoratori all’interno degliistituti di pena.”

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