Lanciavano droga e telefonini in carcere: arrestate 5 persone e una guardia

cordatesaCorruzione, induzione alla corruzione, detenzione e cessione di stupefacenti e medicinali: sono le ipotesi di reato che hanno portato all’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un dipendente della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere torinese Lo Russo e Cutugno e di altre cinque persone.

L’operazione, condotta dalla Squadra Mobile e dal Provveditorato Regionale di Polizia Penitenziaria, ha visto il sequestro anche di 1,5 chilogrammi di hashish, eroina, telefoni cellulari,carica batterie, medicinali ed altri beni.

La droga, i cellulari ed altri oggetti proibiti all’interno della casa circondariale, venivano lanciati con fionde oltre le mura del carcere, dove erano recuperati dai detenuti o, altre volte, erano introdotti da pubblici ufficiali corrotti. Secondo gli in investigatori, infatti, le indagini, protrattasi per oltre un anno, hanno portato alla luce un consolidato commercio di droga, medicinali, telefoni, che avveniva tra alcuni detenuti e parenti, amici, servendosi della compiacenza di appartenenti alla Polizia penitenziaria.

I provvedimenti restrittivi sono stati emessi nei giorni scorsi dal gip di Torino Luca Del Colle nell’ambito dell’inchiesta coordinata dal sostituto procuratore Paolo Toso. Riguardano Leonardo Cici, 60 anni (dipendente della Polizia Penitenziaria) Ismet e Fadila Sulejmanovic, entrambi bosniaci di 27 e 43 anni, Antonio Dimeo, 27 anni, Andrea Micci, 31 anni e Simona Linguaglossa, 27 anni, collocata agli arresti domiciliari. Nel corso dell’attività investigativa sono emersi altri episodi: due detenuti e un operaio, dipendente di una ditta esterna, addetto alla manutenzione delle caldaie dell’Istituto, introduceva droga e tre dipendenti della Polizia Penitenziaria sono stati indagati in stato di libertà con l’accusa di aver simulato la malattia per assentarsi dal lavoro.
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