Giustizia, indulto e amnistia, Ferri: le carceri non devono essere considerate come dei luoghi punitivi tout court.
“La delega al governo per la riforma dell’ordinamento penitenziario contiene un principio importante: le carceri non devono essere considerate come dei luoghi punitivi tout court, dove i detenuti sono abbandonati al loro destino”. Lo ha sottolineato in un comunicato stampa il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri. “Non è in questo modo – ha detto l’esponente del Governo Renzi che al momento non prevede ipotesi di amnistia e indulto 2015 – che il carcere può svolgere una funzione educativa e riabilitativa per chi ha sbagliato”.
Carceri, amnistia e indulto, sottosegretario Ferri: delega giustizia faciliterà misure alternative
“Con la delega – ha aggiunto parlando della riforma della giustizia 2015 – si cambia prospettiva: basti pensare alla revisione dei presupposti di accesso alle misure alternative per facilitare il ricorso alle stesse misure o – ha aggiunto il sottosegretario alla Giustizia – alla maggiore valorizzazione del lavoro come strumento di reinserimento sociale. Non si mette in discussione – ha sottolineato – la certezza della pena, tutt’altro. Al giusto rigore che deve essere applicato nei confronti di chi ha violato la legge – ha concluso il sottosegretario Ferri – si unisce un’utilità”. Il Governo Renzi al momento non prevede l’ipotesi di amnistia e indulto 2015 che comunque sono di competenza parlamentare e non governativa, come ha sottolineato nei giorni scorsi il premier Matteo Renzi dicendo che sostanzialmente il problema del sovraffollamento carceri è già stato risolto con i provvedimenti dell’esecutivo: dal decreto svuota carceri alla depenalizzazione dei reati più lievi, dalla riforma della custodia cautelare alla nuova legge sulle pene alternative, e adesso si dovrebbe procedere alla riforma del sistema penitenziario con le deleghe sulla giustizia, come ha più volte ribadito il guardasigilli Andrea Orlando.
Carceri, amnistia e indulto 2015: Marco Pannella ancora ricoverato per sciopero della fame
E a proposito di sovraffollamento carceri, amnistia e indulto proseguono le iniziative di Marco Pannella e dei Radicali italiani guidati da Rita Bernardini. Da ieri mattina il leader storico dei radicali Marco Pannella, in sciopero totale della fame e della sete da cinque giorni per difendere il messaggio alle Camere del Capo dello Stato Giorgio Napolitano dai comportamenti opposti assunti dal premier Matteo Renzi, si è ricoverato in una struttura sanitaria a Roma per proseguire la propria iniziativa nonviolenta sotto controllo medico. Nel messaggio alle Camere dello scorso 8 ottobre sul sovraffollamento carceri e i problemi della giustizia il presidente della Repubblica aveva chiesto a deputati e senatori l’approvazione di misure straordinarie come indulto o amnistia che però non sono arrivati. Anzi: i quattro ddl per amnistia e indulto sono stati cancellati, almeno per il momento, dalla discussione parlamentare in commissione Giustizia al Senato della Repubblica presieduta da Francesco Nitto Palma. Alcune misure ordinarie hanno però ridotto la popolazione carceraria non risolvendo, comunque, il problema dell’affollamento penitenziario.
Contro il sovraffollamento carceri una delegazione radicale visiterà oggi l’Istituto penitenziario La Dogaia di Prato, nell’ambito della mobilitazione nazionale “Satyagraha di Natale” promossa dai Radicali italiani per sollecitare l’approvazione di amnistia o indulto che ha impegnato centinaia di cittadini in uno sciopero della fame e della sete, a turno, accanto al leader storico Marco Pannella. Altre iniziative dei radicali sono in programma nei prossimi giorni in diverse carceri d’Italia.