Un giovane detenuto del carcere minorile Beccaria, tre giorni fa, si è dato fuoco, riportando gravi ustioni. Le sue condizioni sono molto serie. Domenica, poi, un tentativo di ‘rivolta’ ha portato alcuni detenuti a incendiare magliette e altri oggetti, innescando un rogo nei corridoi del carcere; incendio domato, ma agli agenti “mancavano estintori e maschere protettive”.
“È ormai troppo tempo che la Funzione Pubblica Cgil Lombardia denuncia, inascoltata, la cronica carenza di personale e di mezzi al carcere minorile Beccaria di Milano. La situazione è arrivata a un tale punto di gravità da compromettere la sicurezza dei pochi agenti di polizia in servizio e dei de-tenuti stessi”. E’ quanto denuncia in una nota la Fp Cgil della Lombardia.
I lavoratori “con grande difficoltà -si legge nella nota- hanno fatto fronte agli atti di ribellione che si sono susseguiti in questi mesi. L?ultimo è di domenica scorsa, quando alcuni detenuti, dando fuoco a magliette ed al-tri oggetti, hanno innescato un incendio in uno dei corridoi del carcere. Il fuoco è stato domato, ma agli agenti mancavano estintori e mascherine di protezione”. Il sindacato denuncia anche la difficoltà, per la carenza di personale, di bloccare i tentativi di suicidio e i gesti di autolesionismo dei detenuti “come quello di tre giorni fa, quando un giovane carcerato si è dato fuoco, riportandone gravi ustioni. Ma già in precedenza c?erano stati altri tre tentativi di suicidio”.
La Fp Cgil Lombardia “raccoglie e appoggia le rivendicazioni dei lavoratori del carcere Beccaria che, esasperati, denunciano l?assenza dell?Amministrazione penitenziaria regionale: serve un pronto riscontro da parte della dirigenza. Sostenendo il lavoro quotidiano degli agenti attraverso nuove assunzioni e la messa in sicurezza dell?edificio. Diversamente la Fp Cgil -avverte i sindacato- sarà pronta a mettere in campo le iniziative di protesta necessarie”.