Cassina, presidio degli operai Dielle a rischio tafferugli con i carabinieri. Poi la tregua
Cassina de’ Pecchi, 24 maggio 2014 – Dielle Srl, il presidio continua e la tensione s’impenna alle due di pomeriggio. Lunghi minuti di faccia a faccia silenzioso fra i 64 dipendenti da quattro giorni asserragliati ai cancelli e un centinaio di carabinieri in tenuta antisommossa. Ma niente, fortunatamente, e almeno per ora, è accaduto. I lavoratori immobili come statue, così gli uomini in divisa. Dietro di loro due camion cui è stato consentito, dopo un rapidissimo accordo provvisorio di «distensione», di entrare in azienda da un ingresso laterale, per consentire almeno un vago proseguimento delle lavorazioni. Il presidio però continua. E di trattativa, ancora, non si parla.
Si è temuto il peggio ieri intorno alle due, quando le forze dell’ordine sono intervenute in forze al presidio di via Galilei per sovrintendere al passaggio dei due camion. Da parte dei lavoratori nessuna intenzione di abbandonare il cancello che presidiano dall’inizio della settimana. Poi, con lo spettro degli scontri già incombente sul pomeriggio, una sorta di accordo. Ok al passaggio dei due camion, fatti entrare da un cancello secondario. I lavoratori sono rimasti seduti e in silenzio mentre le forze dell’ordine con scudi ed elmetti rimanevano in piedi davanti a loro. Pochi istanti, sembrati ore. Poi il sollievo. I blindati con gli uomini del battaglione sono tornati alla base, un paio di ragazzi del presidio, seduti a terra, vinti dalla tensione, non sono riusciti a trattenere il pianto.
Tensione che resta comunque alta. Il presidio resta convocato, e da parte dell’azienda, a ieri pomeriggio, nessuna risposta sulle questioni poste dai Cobas a tutela di lavoratori storici. Ricordiamole: si chiedono un cambio di inquadramento contrattuale che garantisca maggiormente i lavoratori; misure per una maggiore sicurezza in lavorazioni a rischio (l’azienda lavora materiali plastici: due anni fa qui avvenne un infortunio mortale, ricordato ieri con un minuto di silenzio); buste paga più pesanti, regole chiare sui turni e le indennità.
«Il nostro obiettivo è la trattativa, queste persone non vogliono altro — così i sindacalisti dei Cobas — . Sinora non abbiamo avuto alcun segnale». Nessuna dichiarazione dai titolari della Dielle, che opera a Cassina in via Galilei dal 1981, e gestisce i contatti con la cooperativa appaltratrice di cui i lavoratori, in buona parte stranieri, sono dipendenti. Il presidio e lo sciopero sono iniziative «al culmine di troppi anni in cui siamo stati sfruttati e pagati una miseria». L’occupazione dei cancelli prosegue ininterrottamente da tre giorni. Ieri, quando in via Galilei sono arrivate le forze dell’ordine a decine, un tam tam ha richiamato sul posto amici e sostenitori dei lavoratori in lotta.